Crisi di governo: Renzi chiude a Conte e propone il mandato per altre personalità
No a un incarico subito a Giuseppe Conte: si dia prima un mandato esplorativo a un'altra personalità per verificare se M5s e Pd vogliono ancora una maggioranza con Italia viva.
È la posizione che avrebbe espresso Matteo Renzi al Quirinale nel corso delle consultazioni, aggiungendo che successivamente tutte le soluzioni sarebbero aperte senza preclusioni sui nomi.
Il leader di Italia Viva ha parlato dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel quale ha manifestato la disponibilità del suo partito a un governo politico o eventualmente anche istituzionale a patto che vengano tolti i veti su Iv e ha detto di aver sentito il premier dimissionario.
Al momento gli scenari restano fluidi: Conte non trova i nuovi sostenitori malgrado l'intensa caccia ai "volenterosi"; anzi, qualche arrivo annunciato è venuto meno. Per ora restano solo i nove che hanno votato la fiducia, nessun nuovo inserimento.
Ma i partiti di maggioranza restano uniti nel difendere il premier. Per il momento. Se la prospettiva numerica non dovesse cambiare, potrebbero farsi strada altre ipotesi. Il centrodestra, che salirà da Mattarella domani pomeriggio, ha inviato chiaramente con Berlusocni e più velatamente con Salvini nuovi messaggi sulla disponibilità a ragionare su nuovi assetti.
Quindi se un reincarico a Conte dovesse saltare o fallire, gli scenari potrebbero cambiare radicalmente, compreso quello di una maggioranza che ricalchi quella europea pro commissione guidata da Ursula von der Leyen (sostenuta anche dall'M5S) con l'aggiunta di una "non belligeranza" leghista (resterebbe più duramente ostile in questa ipotesi solo Fratelli d'Italia).
Quale piega prenderà la crisi si capirà nei prossimi giorni, mentre oggi si sono rincorse anche voci di possibile incarico esplorativo al presidente della Camera, Fico, che potrebbe certificare l'assenza di una maggioranza per Conte.
«Andare a elezioni in questa fase sarebbe un errore per l’Italia e per gli italiani, c’è il rischio di perdere l’appuntamento europeo. Occorre un governo presto, preferiamo un governo di natura politica a uno di natura istituzionale ma ci dichiariamo disponibili anche a questo. Attendiamo di capire nelle prossime ore se la valutazione delle altre forze politiche è quella di voler coinvolgere Italia Viva. Non chiediamo posti, non ricattiamo nessuno ma siamo pronti a discutere di politica», ha detto Renzi, al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quello del gruppo di IV era l’incontro più atteso in questo secondo giorno di consultazioni a seguito delle dimissioni delle due ministre, uno strappo che ha aperto di fatto la crisi di governo.
Subito dopo il gruppo di Italia Viva è stata la volta del Pd dove il segretario dem, Nicola Zingaretti, ha ribadito la grande preoccupazione per l’apertura di una crisi «che continuiamo a considerare un atto irresponsabile in un momento di difficoltà del Paese. Una crisi segnata dalla lontananza della condizione di vita delle speranze degli italiani. Per questo - ha evidenziato Zingaretti - auspichiamo una soluzione della crisi in tempi rapidi. Abbiamo dato la disponibilità a sostenere l’ipotesi di un incarico al presidente Conte che si è confermato un punto di sintesi e di equilibrio. Vogliamo sostenere un incarico raccogliendo l’appello del premier Conte nella direzione della responsabilità nazionale, un governo che possa contare su un’ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista del paese.
Che sia in grado di affrontare le grandi emergenze della pandemia e affronti i nodi dello sviluppo e realizzi le riforme istituzionali di cui il paese a bisogno per ripartire in fretta. Bisogna chiamare a raccolta tutte le energie disponibili nel Parlamento dentro i confini di questi valori e contenuti. Il Pd si farà carico con lealtà di questa missione per aiutare l’Italia ad uscire a testa alta da questo momento buio che abbiamo contrastato e non certo voluto», ha concluso il segretario Pd.
Sostegno a un nuovo incarico a Giuseppe Conte anche dal gruppo di Liberi e Uguali. «Siamo convinti che l’Italia abbia bisogno mai come ora di responsabilità istituzionale e coesione sociale, di un governo unito e affiatato. Abbiamo indicato la nostra disponibilità a proseguire con il presidente Conte», ha detto Federico Fornaro, capogruppo di LeU alla Camera, che ha sottolineato come sia «il punto più alto di equilibrio all’interno di questa maggioranza, consideriamo che lui possa allargare la base.
Quando si apre una crisi al buio occorre muoversi con prudenza e con degli step, il primo è verificare se questa maggioranza e questo premier possa allargare questa base parlamentare». Preoccupazione espressa anche dalla senatrice, Loredana De Petris, in rappresentanza del gruppo Misto al Senato, che salita al Colle in mattinata ha parlato di una crisi «molto grave e irresponsabile. Abbiamo con molta chiarezza esposto la nostra indicazione che è quella del presidente Conte».
Questa mattina il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, aveva ricevuto i gruppi parlamentari minori, dove ha debuttato la nuova formazione dei cosiddetti «responsabili» del Senato «Europeisti-MAIE-Centro Democratico» con i senatori Riccardo Merlo, Gregorio De Falco e Andrea Causin, ex forzista che ha votato la fiducia al governo Conte la scorsa settimana in Senato.
«Abbiamo come punto di riferimento il premier Conte, crediamo che sia l’unica soluzione per andare avanti con questa legislatura.
Noi non stiamo facendo una campagna per allargare il nostro gruppo, parliamo con i nostri colleghi per allargare la maggioranza senza escludere nessuno», ha detto Merlo. Appoggio anche dalle Autonomie del Senato, con Julia Unterberger che ha parlato di «una preferenza per l’eventuale Conte ter, pensiamo sia un punto di equilibrio tra tutti i parti che formano il governo».
Ok dal gruppo parlamentare Misto della Camera con Bruno Tabacci che ha sottolineato come questa crisi di governo abbia «creato anche molto imbarazzo in chiave europea. Crediamo che sia necessario un reincarico a Conte che è l’unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura, si dovrà dar vita a un governo ancora più autorevole dell’attuale».
Unico gruppo parlamentare a chiedere discontinuità è la delegazione di +Europa con Emma Bonino e Riccardo Magi e Azione con Matteo Richetti. «Abbiamo detto che non sosterremo un tentativo di riproporre un governo con l’attuale premier. Se è vero che serve una svolta e un rilancio non possiamo sostenere questa continuità. Siamo disponibili a discutere di contenuti - ha precisato Bonino - con un nuovo eventuale presidente incaricato che abbia un’autorevole profilo europeista e riformatore, in grado di raccogliere una maggioranza più ampia di quella attuale coinvolgendo le forze che al Parlamento europeo sostengono il lavoro della Commissione guidata da Ursula von der Leyen».