Rimpasto in Regione, c'è un posto pronto per Ossanna (anche se è del Patt, all'opposizione)
Le dimissioni dell’assessore regionale agli enti locali, Claudio Cia, sono all’ordine del giorno del consiglio regionale convocato per mercoledì. Si dovrà procedere alla presa d’atto e alla surroga, ovvero alla nomina del nuovo assessore.
Ma a pochi giorni dalla convocazione del consiglio la maggioranza non ha ancora deciso le sue mosse, anche perché è appesa alla volontà del presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, che proprio l’11 marzo affronterà l’udienza d’appello contro la sentenza di primo grado emessa dal giudice del lavoro Giorgio Flaim, secondo il quale il licenziamento da parte di Kaswalder stesso del suo segretario particolare Walter Pruner fu illegittimo. La nuova decisione arriverà però solo a fine mese o ai primi di marzo e solo allora si saprà se ribalterà la sentenza del giudice Flaim oppure no.
Nel frattempo però Kaswalder si trova a dover decidere se prendere il posto che Cia sta per lasciare libero, perché dopo aver aderito a Fratelli d’Italia è uscito dalla maggioranza regionale, dimettendosi di conseguenza dalla presidenza del consiglio provinciale, oppure tenersi stretta la poltrona che oggi occupa, affrontando una eventuale seconda sentenza di conferma del licenziamento illegittimo del suo segretario con conseguente pesante risarcimento da pagare.
La maggioranza di centrodestra provinciale, guidata dalla Lega, affronterà la questione domani, in vista del confronto con la Svp con cui è alleata a livello regionale.
Se Kaswalder dovesse accettare di dimettersi dalla presidenza del consiglio è pronto per lui l’assessorato regionale agli enti locali, mentre la sua presidenza verrebbe affidata all’attuale presidente del consiglio regionale Roberto Paccher.
Qualora, invece, nonostante la richiesta forte delle minoranze, che da tempo lo criticano non sentendosi garantite, e il caldo consiglio degli alleati Kaswalder decidesse di restare al suo posto la carica di assessore regionale potrebbe essere offerta - è l’ipotesi emersa ieri - all’autonomista Lorenzo Ossanna, consigliere provinciale oggi del Patt, ma da tempo in fase di avvicinamento alla maggioranza e in particolare proprio al partito degli Autonomisti popolari fondato da Kaswalder.
Il Patt, per altro, a livello regionale già sostiene la maggioranza Svp-Lega, per la sua storica vicinanza alla Volkspartei, anche se non è presente in giunta. Ora, Ossanna, che già più volte ha votato anche a livello provinciale provvedimenti insieme alla maggioranza di centrodestra e in dissenso rispetto al suo gruppo, potrebbe essere premiato per la sua rottura con il partito di provenienza subito con una poltrona a livello regionale.
Nel caso, invece, che Kaswalder confermasse la decisione di lasciare il suo attuale ruolo istituzionale per assumerne uno più politico e amministrativo di assessore, ecco che comunque ad Ossanna verrebbe offerto il posto di vicepresidente del consiglio regionale, non appena si attuerà la staffetta, a metà legislatura, fra il presidente Roberto Paccher e il vicepresidente sudtirolese Josef Noggler.
L’obiettivo degli Autonomisti popolari, e più in generale della coalizione del governatore Maurizio Fugatti, è quello di indebolire il Patt e spaccare il gruppo consiliare oggi guidato dall’ex governatore Ugo Rossi attirando con Lorenzo Ossanna quella parte delle Stelle alpine che già guardano con favore al centrodestra e si trovano a disagio all’opposizione insieme alle forze del centrosinistra.