Austria, fine del lockdown, ma Tirolo a rischio. Più test e controlli alle frontiere
L’Austria, dopo sei settimane, è uscita dal lockdown. A causa del diffondersi della variante sudafricana il Tirolo rischia però nuove chiusure. Hanno ripreso le loro attività i negozi e anche i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti.
La riapertura, in concomitanza con l’inizio dei saldi invernali, ha causata code davanti a molti negozi, soprattutto quelli dei marchi più noti.
Anche le scuole hanno ripreso la didattica in presenza, ma solo per gli alunni che si sottoposti a test. Tamponi settimanali sono anche previsti per i cosiddetti frontalieri, i pendolari che abitano nei paesi limitrofi e lavorano in Austria.
Vienna ha annunciato che dal 10 febbraio saranno intensificati i controlli alle frontiere, per verificare anche il rispetto della registrazione online che ormai è obbligatoria per chi si reca in Austria.
L'obbligo di registrazione elettronica per l'ingresso in Austria è scatatto tre settimane fa. Vanno indicati tramite un modulo online nome, data di nascita, email, indirizzo di soggiorno, data di ingresso, eventuale data di partenza e gli Paesi visitati negli ultimi 10 giorni.
I dati vengono conservati per 28 giorni per poi essere cancellati. L'obbligo di registrazione vale per tutte le persone che entrano in Austria, ad eccezione di pendolari, dei viaggiatori in transito per raggiungere un altro Paese e per urgenze in ambito familiare, come per esempio funerali.
Per chi si ferma resta in vigore la quarantena obbligatoria di 10 giorni, che può essere accorciata a 5 giorni con un tampone negativo effettuato a proprie spese.
Dal 10 febbraio il tampone negativo (molecolare o rapido) è richiesto per fare ingresso nel Paese: dovrà risalire a non più di 72 ore prima oppure andrà eseguito in Austria entro 24 ore dall'arrivo (per andare a farlo si potrà interrompere temporaneamente l'isolamento).
Niente quarantena per l'ingresso a fini professionali, ma servirà comunque il test.
Vienna, come spiega l'ente del turismo, prevede la possibilità di riaprire ai viaggi a scopo turistico senza quarantena nel corso del mese di marzo, ma dipenderà ovviamente dall'andamento della pandemia.