Degasperi attacca Kaswalder «Pagherà tutto di tasca sua»
Il consigliere provinciale di Onda Civica critico anche con Alex Marini (M5s)
«I rappresentanti delle minoranze dell'Ufficio di presidenza non hanno mai avvallato nulla». Filippo Degasperi , consigliere provinciale di Onda Civica e membro dell'Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale, rispinge al mittente le accuse arrivate da Alex Marini , del M5Stelle, che - all'indomani della nuova nuova sconfitta in Tribunale di Kaswalder per il licenziamento dell'ex segretario particolare Walter Pruner - ha invocato le dimissioni del presidente e di tutto l'ufficio di presidenza, accusato di avere reso le istituzioni «compartecipi delle scelte di Kaswalder».
«Noi, anche volendo, non potevamo avvallare la scelta di licenziare Pruner, visto che nessuno ci aveva informati - sottolinea Degasperi - Poi, di fronte al ricorso, era giusto che l'ente avesse il diritto a difendersi, anche perché né io, né Dallapiccola o la Dalzocchio (gli altri due membri dell'ufficio) siamo giuristi, ma siamo stati ampliamente rassicurati dagli uffici del consiglio, rispetto al fatto che ci fossero appigli fondati per resistere. E lo stesso è successo quando si è deciso di presentare appello».
Ma le critiche di Degasperi non risparmiano nemmeno il Pd. «Oggi - dice - a parlare sono il Pd e Marini. Ma la vicenda di Pruner non è iniziata con la prima sentenza. Dal licenziamento alla sentenza è trascorso quasi un anno, ma nessuno di loro ha mai aperto bocca, nemmeno per chiedere un chiarimento o indicare la condotta da assumere nell'ufficio di presidenza. Con un aggravante, a mio parere, che imputo al Partito democratico». Degasperi ricorda infatti che, «quando si è trattato di fare il primo ricorso, a gennaio 2020, il Partito democratico non si è nemmeno presentato all'ufficio di presidenza. Marini ora parla perché è interessato ad un posto all'Ufficio di presidenza - attacca - e il Partito democratico, che ora si erge a censore, quando si è trattato di decidere, era assente».
Resta il fatto che, dopo quanto accaduto, la posizione di Kaswalder appare sempre più in bilico. Alle richieste di dimissioni che si levano dalle opposizioni si aggunge l'imbarazzo degli alleati. Kaswalder dovrebbe dimettersi? «Questa - replica Degasperi - è una grana che deve risolversi la maggioranza e l'errore strategico che abbiamo fatto noi è stato, quando si è aperta la vicenda, ribaltare la responsabilità sui componenti di minoranza dell'uffico del presidente, chiedendo che si dimettessero. Io sono lì gratis dal 2013 e, se le minoranze intere mi chiedono di dimettermi, lo faccio senza alcun problema. Se alla maggioranza va bene che la vicenda finisca in questo modo, ne prendo atto. Kaswalder ha fatto degli errori e tocca a lui e a chi lo ha messo lì, stabilire se questi errori abbiano come conseguenza le dimissioni. Io, però - conclude - voglio ricordare che, come minoranze nell'uffico di presidenza, io e Dallapiccola abbiamo fatto mettere a verbale che Kaswalder ha garantito che pagherà lui tutte le spese, facendo salvo il Consiglio. Questo lo abbiamo ottenuto perché eravamo presenti».