Auto blu per tutti gli assessori, ed anche ai dirigenti degli enti provinciali, la delibera galeotta proposta da Fugatti e poi ritirata: "Non l'avevo letta"
TRENTO - Perché gli assessori possono usare l'auto blu solo per gli appuntamenti istituzionali e non invece farsi venire a prendere comodamente a casa dall'autista e poi riportare, dopo una giornata di lavoro, magari ad ore tarde e svariati incontri, evitando di doversi mettere alla guida della propria macchina?Se lo devono essere chiesti ai vertici della Provincia che si sono dati anche la risposta: perché no.
E infatti a questo scopo è stata predisposta una delibera che era all'ordine del giorno della seduta di giunta di venerdì scorso, ma che alla fine il presidente Maurizio Fugatti, che era il proponente, ha deciso di sospendere e rinviare, ma non di stoppare definitivamente.
La delibera in questione viene proprio incontro a queste esigenze - evidentemente manifestate da qualche assessore - prevedendo di estendere l'utilizzo delle «auto di rappresentanza con conducente ad uso esclusivo per gli spostamenti casa - ufficio - casa» per gli assessori. Ma non solo. Si consente anche il «ricorso ad autisti e mezzi dell'autorimessa provinciale anche agli amministratori degli enti strumentali della Provincia».
La delibera si rende necessaria per modificare l'attuale regolamento all'utilizzo degli autoveicoli di servizio della Provincia che era stato approvato il 13 giugno del 2018 dalla precedente giunta a guida Ugo Rossi. In quel regolamento si limita infatti l'uso dei «veicoli con conducente in dotazione alla Provincia» al servizio «del presidente, degli assessori ed eccezionalmente dei dipendenti provinciali».
Si precisa inoltre che: «L'utilizzo dei veicoli con conducente non comprende, ad eccezione delle autovetture ad uso esclusivo, lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al normale orario di ufficio».
Ma perché la delibera alla fine non è stata approvata?
Il presidente Fugatti dichiara laconico: «Capita spesso che alcune delle delibere all'ordine del giorno poi vengano sospese. Nelle ultime tre giunte ho sospeso 7-8 delibere mie. É una prassi, questa è una di quelle perché mi è sembrata strana e anche, devo dire, inopportuna e poi non avevo avuto il tempo di leggerla, non riesco a leggerle tutte. Quindi l'ho sospesa, la leggerò nei prossimo giorni, ma l'argomento non mi appassiona».
Insomma, secondo la ricostruzione del presidente Fugatti, la delibera sulle auto blu sarebbe stata infilata nel plico delle delibere che portano la sua firma da una non meglio precisata "manina" quasi a sua insaputa.
Il governatore esclude dunque che la delibera sia stata esaminata dalla giunta venerdì scorso e in effetti alcuni assessori non ne sapevano nulla. Ma non nega che se ne sia parlato e secondo i bene informati proprio nella componente leghista della giunta si sarebbe aperta una discussione tra i favorevoli e i contrari a procedere con una mossa così impopolare, come allargare l'uso dell'auto blu con autista - in un momento così difficile per tutti i trentini. E alla fine Fugatti ha deciso di prendere tempo e sospendere, ma non ritirare definitivamente la delibera sulla quale non è ancora chiaro se deciderà di insistere, magari modificandola, oppure no.
«La voglio prima leggere - si limita a dire - ma ci tengo a fare presente che questa giunta rispetto alla precedente ha ridotto drasticamente le spese di viaggio degli assessori». Gli assessori per i viaggi istituzionali ma anche per gli spostamenti da casa a ufficio hanno già oggi diritto al rimborso. Per questi ultimi gli manca però l'autista. Nel 2019 per le spese di viaggio presidente e assessori hanno speso in totale 35.244 euro. La giunta Rossi nella precedente legislatura ha speso ogni danno da un minimo di 92.095 euro nel 2014 ad addirittura