Situazione stabile, ma ancora 481 morti e preoccupano le terapie intensive
Il bollettino nazionale indica oggi altri 22 mila positivi, con un'incidenza ferma al 6,6%. L'istituto superiore di sanità rileva un lento rallentamento dei contagi ma una situazione ospedaliera sempre critica
Sono 21.932 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Giovedì erano stati 23.649.
Sono invece 481 le vittime in un giorno (giovedì 501).
In totale i casi da inizio epidemia sono 3.629.000, i morti 110.328. Gli attualmente positivi sono 565.295 (+1.816 rispetto a giovedì), i guariti e dimessi 2.953.377 (+19.620), in isolamento domiciliare ci sono 532.887 persone (+2.038).
331.154 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore, mentre giovedì i test erano stati 356.085, quindi 25 mila in più. Il tasso di positività è del 6,6%, uguale a giovedì.
Sono 3.704 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 23 più di giovedì nel saldo giornaliero tra entrate e uscite - tornano a salire dopo tre giorni di calo -, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 232 (244 giovedì).
Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.704 persone, in calo di 245 unità rispetto a giovedì.
"Nell'ultimo periodo la curva epidemica inizia a decrescere ma si tratta di una decrescita molto lenta", ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della salute sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia.
"Sul richiamo con un vaccino diverso, gli inglesi con vari studi stanno valutando sul campo questa possibilità ma per ora non abbiamo dati da studi clinici, ma da qui a pochi mesi dovremmo averli. Per ora non abbiamo questo problema in Italia, perchè abbiamo abbastanza vaccini per fare i richiami con lo stesso vaccino come da protocolli".
"I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive. Ma l'andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo", ha aggiunto Brusaferro.
Secondo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, "la situazione è in miglioramento ma l'indice Rt è ancora vicino all'1 e anche l'incidenza, che è in lieve diminuzione, è comunque elevata". "Resta elevatissimo il tasso di occupazione in terapia intensiva, ora al 41% - ha aggiunto -. Quindi ci sono dei segnali che ci dicono che da una parte l'infezione sta leggermente diminuendo ma dall'altro il carico sui servizi assistenziali resta pesante".
Scende a 0,98 sotto la soglia d'allarme di 1 il valore dell'Rt nazionale che la scorsa settimana era a da 1,08. L'incidenza si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana.