Governo / Le norme

Decreto riaperture, il coprifuoco resta alle 22 e niente ristoranti in sala: Draghi dice no e la Lega non vota

Frattura annunciata nella maggioranza dopo il consiglio dei ministri che ha formalizzato le nuove regole in vigore da lunedì 26 aprile. Respinte le ultime richieste delle Regioni. Il servizio a pranzo e a cena resta solo all'esterno fino al 1° giugno, quando anche il limite serale potrebbe slittare alle 23. Pd e M5S criticano la scelta di Salvini.

LA SVOLTA Nuovo dpcm: tornano le zone «gialle» dal 26 aprile, e arriva il Green Pass

I DATI Covid in Trentino: nelle ultime 24 ore un morto e 120 nuovi contagi - I GRAFICI

 

ROMA. Scontro in consiglio dei ministri su coprifuoco e ristoranti aperti la sera: alla fine non passa né l'anticipo al 26 aprile dell'ok al servizio anche all'interno né il posticipo alle 23 del coprifuoco. Le due richieste di allentamento ulteriore erano state formalizzate oggi pomeriggio dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome.

La Lega, a favore delle due misure ulteriori di allentamento, alla fine decide di astenersi sull'intero decreto e irrita gli alleati di governo.

Più che una questione sanitaria, alla fine, la disputa su questi due nodi, o almeno quella sul coprifuoco, era ormai diventata eminentemente politica. Anche perché un via libera a questo punto, a pochi giorni dal no del Cts, avrebbe significato intestare a Matteo Salvini il successo.

Dunque, poco fa, il consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al decreto per le riaperture dal 26 aprile è stato seguito da una riunione supplementare sul nodo del coprifuoco: sarà mantenuto almeno fino al primo giugno alle 22.

Alla fine è stato lo stesso premier Mario Draghi (foto) a stoppare la modifica al coprifuoco decisa nell'ultima cabina di regia. E, secondo più di un ministro presente, il capo del governo avrebbe mostrato anche una certa irritazione sul cambio di linea, sul coprifuoco, rispetto a quanto già stabilito collegialmente. Sul mantenimento del coprifuoco alle 22 si erano già espressi favorevolmente i ministri di Pd, M5S e Leu.

Il Cdm, slittato oltre le 18, ha confermato sostanzialmente la bozza del decreto riaperture, incluso appunto il "no" ai ristoranti al chiuso la sera a maggio e all'anticipo di uno slittamento dell'orario del coprifuoco. Ed è a quel punto che la Lega ha annunciato la sua astensione sul provvedimento.

Dopo maggio potrebbe essere valutata, dopo un'ulteriore analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o far partire il provvedimento dalle 23.

Sarà dunque possibile sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso dal primo giugno, come già previsto.

Da lunedì lo si potrà fare ma all'aperto, cosa che amareggia in particolare glie sercenti nelle aree di montagna, come il Trentino, dove la stagione non consente ancora il servizio all'esterno, perché fa troppo freddo.

Il nuovo decreto legge Covid sarà valido dal 26 aprile al 31 luglio. 

Salvini conferma che il suo partito non voterà il decreto. "Voteremo il prossimo di decreto, se aiuterà i lavoratori. Questo no. Se sono convinto vado in fondo: la scelta di sostenere Draghi è stata giusta, sarebbe stato più comodo starne fuori ma ora l'Italia merita impegno e sacrifici.

 Se siamo zona giallo è grazie alla Lega, però se 500 persone possono chiudersi in un cinema perchè 20 non a cena, o in due in palestra. Chiediamo rispetto".

"La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati".

Il Pd invece definisce "equilibrato" il risultato del lavoro del consiglio dei ministri: "La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l'esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell'atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso".

"Il Pd da sempre è per le riaperture in sicurezza e la strada indicata da Draghi, graduale ma attenta a tutelare salute ed economia, è quella giusta. La scelta di Salvini è irresponsabile e crea confusione nel Paese". E' quanto fanno sapere fonti del Nazareno.

Il novimento 5 stelle si dice rammaricato per le decisioni del Carroccio: "Spiace per atteggiamento Lega. Questo Governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l'unità delle nostre decisioni.

In un momento come quello che stiamo vivendo, l'interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato".

ECCO ALCUNI  PUNTI PRINCIPALI DEL DECRETO

SCUOLA - "Dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%." E' quanto prevede il decreto sulle riaperture che quindi aumenta dal 60% al 70% il limite minimo per le superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni. Per le università il dl prevede che "dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno".

VISITE - "Dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata (diversa dalla propria) in 4 persone al posto di 2".

SPOSTAMENTO TRA REGIONI - "Dal 26 aprile chi è munito di certificazione verde potrà spostarsi da una Regione all'altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni." E' quanto prevede il decreto riaperture. Secondo quanto stabilito dal decreto "può avere il certificato verde:

• chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto)

• chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione)

• chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)"

CINEMA E TEATRI - In relazione all'andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti che ospitano cinema, teatri, sale concerto e live club, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all'aperto rispetto ai 500 previsti al massimo al chiuso e ai mille all'aperto o al 50% della capienza, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida. E' quanto prevede il dl.

EVENTI SPORTIVI - E' possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima del 1° giugno. Per tali eventi, e tenuto conto delle caratteristiche dei siti, è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di 1.000 spettatori per gli impianti all'aperto o di 500 per quelli al chiuso. 

IL 'TAGLIANDO' - Un 'tagliando' al decreto legge a metà maggio, per valutare la sussistenza di presupposti per allentare eventualmente le misure nel caso che i dati epidemiologici lo permettano.

GREEN PASS - "Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell'Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale." E' quanto prevede il decreto sulle riaperture approvato in Cdm nel passaggio in cui si disciplina il "green Pass" per la circolazione tra Regioni italiane anche di diverso colore.

comments powered by Disqus