Le Regioni rilanciano: coprifuoco alle 23 e da lunedì ristoranti anche all'interno
Il consiglio dei mministri dovrebbe decidere in serata ma il premier Draghi resta orientato per il no a entrambe le richieste, per assecondare quanto indicato dal Cts. Anche nella maggioranza sono molte, però, le voci a favore almeno di uno spostamento del limite orario serale, per facilitare le attività a cena
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ROMA. "Consentire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, i servizi di ristorazione sia al chiuso che all'aperto, senza distinzione di trattamento in base agli orari di somministrazione, la proroga del coprifuoco dalle 22 alle 23, la ripresa delle attività individuali in palestra al chiuso e in piscine all'aperto, già a partire dal 26 aprile".
Sono queste le ulteriori osservazioni e modifiche alla bozza del decreto-legge che dovrà essere varato e che, a seguito delle interlocuzioni con il governo, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha trasmesso ai ministri Gelmini e Speranza, nel pomeriggio di oggi.
I governatori chiedono anche "la riapertura del settori wedding e l'avvio anticipato, rispetto a quanto disposto in bozza, dei mercati, l'uniformazione delle date di riapertura degli spettacoli all'aperto e degli eventi sportivi all'aperto".
Il consiglio dei ministri sul delicato decreto riaperture è in programma nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì.
E nella maggioranza non è solo la Lega a spingere per qualche nuova concessione.
Secondo la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti (Italia Viva), intervenuta nel pomeriggio a Sky Tg24, lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 "potrebbe aiutare" ed "essere più funzionale" rispetto all'apertura dei ristoranti.
"Avevo portato al tavolo una richiesta di carattere funzionale - ha spiegato Bonetti - anche a nome del mio partito, l'istanza della necessità di riaprire ovviamente in sicurezza. Ad esempio nel contesto aperto della ristorazione anche alla sera, comprendendo che non c'è una minore o maggiore probabilità di contagio alla sera o a pranzo. A fronte di questa decisione la possibilità di spostare il coprifuoco alle 23 può favorire un'attività di ristorazione che è meno concentrata e può favorire che non si creino assembramenti.
Dall'altro lato la possibilità di mantenere un'orario di rientro a casa, spostato alle 23, dovrebbe aiutare almeno in questa fase iniziale, transitoria, ad evitare un prolungarsi per troppe ore continuative di attività d'incontro".
"Spero nell'ambito della valutazione complessiva si possa poterlo posticipare alle 23.
L'argomento che porterò al tavolo è di rendere più funzionale - ha concluso - le attività complessive che abbiamo ritenuto di aprire".