Rifiuta di mettere la mascherina in classe: studente finisce in psichiatria
Protagonista un ragazzo di 18 anni di Fano. Il preside ha chiamato il 118 ed è stato sottoposto ad un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso)
FANO. Uno studente di 18 anni ha rifiutato dii indossare la mascherina in classe, arrivando anche a incatenarsi al banco per non essere portato fuori dall'aula, dopo che i docenti avevano cercato inutilmente di convincerlo a metterla oppure a uscire.
A quel punto la preside dell''istituto Olivetti di Fano ha chiamato il 118. E' arrivata anche la polizia e dopo almeno due ore di trattative il giovane è stato caricato in ambulanza e portato in ospedale. Ma nel giro di qualche ora è stato sottoposto a Tso e ricoverato in psichiatria: al pronto soccorso del Santa Croce il 18enne avrebbe reagito con veemenza, con nuovo intervento della polizia e la decisione di ricoverarlo in psichiatria.
Da quanto si è appreso, il ragazzo ha una buona condotta in classe e un buon rendimento, ma sarebbe stato suggestionato da un 50enne, suo amico, che lo avrebbe convinto a procedere con azioni di protesta contro la mascherina.
Anche i genitori, subito avvertiti, non hanno potuto fare nulla per evitare il Tso. Il ragazzo è stato successivamente dimesso.
Il caso ha sollevato un vespaio di polemiche.
«Ho appreso poco fa delle dimissioni dal reparto di psichiatria dell'ospedale Muraglia di Pesaro del giovane studente di Fano. La scadenza del ricovero era prevista per mercoledì prossimo, ma i sanitari hanno stabilito evidentemente che non sussistono le condizioni per proseguire ulteriormente la degenza coatta», ha affermato il senatore della Lega Armando Siri definendo la vicenda «sconcertante, che ora andrà chiarita nelle sedi opportune».
«Interrogherò il ministro competente - aggiunge - per avere ulteriori elementi a riguardo. Durante la mia visita ho avuto l'occasione di un colloquio con lo stesso giovane che ho trovato mite, tranquillo e riflessivo. Ben lontano dalle descrizioni sensazionalistiche riportare da alcuni giornali che lo indicavano come violento. Ringrazio per il tempestivo supporto l'assessore alla Sanità della regione Marche, Filippo Saltamartini, e l'assessore all'istruzione Giorgia Latini. Ora auguro al giovane - conclude Siri - di rimettersi al più presto e di ritrovare una po' di serenità in famiglia e con gli amici che gli hanno mostrato vicinanza e solidarietà durante questi giorni».
L'Anci Marche si schiera con il sindaco di Fano Massimo Seri nella vicenda dello studente fanese per il quale, dopo il rifiuto di indossare la mascherina in classe, era stato prescritto un Tso dal medico del pronto soccorso, controfirmato dalla psichiatra e che ha fatto resistenza all'esecuzione del tampone.
«Ancora una volta un sindaco si trova nella critica posizione di dover affrontare delle conseguenze per aver adempiuto al proprio dovere - dice Valeria Mancinelli, presidente di Anci Marche e sindaco di Ancona -. Ritengo che il sindaco Massimo Seri, di fronte a due pareri medici concordi e non avendo competenze personali specifiche, non poteva che procedere come ha fatto, quindi applicando la legge, e disponendo il Tso».
«Personalmente, con la situazione data, se il fatto fosse avvenuto ad Ancona, città di cui sono sindaco, e non essendo neanche io un medico, avrei fatto esattamente quello che ha fatto il collega Seri» sottolinea Mancinelli.
Anci Marche ha richiamato più volte l'attenzione sulla necessità che non solo il sindaco sia chiamato ad assumersi le responsabilità del proprio operato. «Non siamo eroi e nessuno di noi aspira ad esserlo, siamo soliti metterci la faccia di fronte ai cittadini e all'opinione pubblica» insiste la presidente di Anci Marche.
«Il sindaco Seri ha fatto il suo dovere a fronte di perizie mediche qualificate - ribadisce -. Non aveva e non doveva avere le competenze per discutere due pareri medici uniformi perché toccava ai sanitari indicare la soluzione al caso, non certo al Sindaco. Mi domando cosa sarebbe successo se, in presenza della prescrizione del Tso controfirmata, il sindaco Seri si fosse rifiutato. Sarebbe stato accusato di abuso di potere?».