Banche / Il problema

Mediocredito, il «no» di Masera e la corsa contro il tempo: bisogna riconvocare l’assemblea

Il nuovo cda non era ancora in carica, non può subentrare il vice Hanspeter Felder, tocca al presidente uscente Franco Senesi prendere le redini della compagine

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TRENTO. Le indiscrezioni si rincorrevano da giorni, ma tali rimanevano. Ieri la notizia: il professor Rainer Masera, nominato presidente di Mediocredito Trentino Alto Adige meno di un mese fa, ha firmato la lettera di rinuncia dell'incarico. Da ogni punto di vista, un mezzo terremoto. Per la banca, perché il Cda non si era ancora insediato, quindi non può subentrare il vicepresidente designato Hanspeter Felder.

Serve tornare in assemblea per una nuova nomina e serve farlo in fretta: da quasi un mese l'istituto è bloccato. E in tempi in cui le aziende hanno fame di liquidità, una banca corporate che non può concedere finanziamenti non serve a nessuno.

Ma è anche un terremoto politico: questa rinuncia scompagina un disegno nato sull'asse Trento - Bolzano anche a prezzo di qualche asperità tra soci alleati storici (su tutti Provincia e Cassa Centrale Banca, ma anche tra CCB e Raiffeisen) da più parti tacciato di essere troppo sbilanciato verso la sensibilità altoatesina. Questo passo indietro complica le cose.

Che qualcosa in via Paradisi non procedesse con la celerità attesa, lo si era compreso: l'assemblea era stata il 26 aprile. Il primo Cda aveva all'ordine del giorno un punto: andava fatta la verifica circa i requisiti di onorabilità e correttezza degli amministratori, resi particolarmente stringenti dall'articolo 4 e 5 del decreto 169 del 2020. Ma l'appuntamento veniva rinviato continuamente. L'ultimo appuntamento era per la prossima settimana. La lettera del professor Masera è arrivata prima.

L'ex ministro, in modo trasparente, chiarisce i motivi del suo passo indietro: solo recentemente gli è stata comunicata una richiesta di comparizione da parte del tribunale di Potenza con riferimento ad un'indagine relativa ad una vicenda che risale agli inizi degli anni Duemila. Un'indagine per cui il pm ha chiesto l'archiviazione, ma c'è opposizione, quindi si andrà davanti al giudice. Per chiarezza: nulla che davvero ostasse alla nomina, ma lui ha ritenuto di fare un passo indietro. «Manifesto a voi - scrive Masera - il mio più profondo rammarico per non poter intraprendere un percorso così sfidante, che mi aveva entusiasmato per le opportunità di un fecondo lavoro comune in un territorio ricco di capitale umano, di comunità, di imprese qualificate e di un eccellente capitale, pubblico e privato, accumulato nei secoli».

Il presidente Maurizio Fugatti non può che prendere atto: «È un gesto di grande responsabilità, che conferma le qualità di Masera, professionista stimato ed apprezzato nel suo settore e al tempo stesso rafforza le motivazioni che ci avevano portato alla sua indicazione come presidente di Mediocredito».

E adesso? Come detto, il Cda nominato non è ancora effettivo. Quindi il presidente di Mediocredito, a tutti gli effetti, è Franco Senesi. Lui convocherà l'assemblea, in cui i soci proveranno a chiudere questo inciampo prima che diventi una caduta fragorosa. Ma non è chiaro se questo darà l'occasione per rivedere equilibri o ricomporre divergenze: «Se ci fosse la possibilità di farlo, sarebbe auspicabile che l'occasione venisse sfruttata - osserva Senesi - Ma comunque quel che si dovrà fare sarà convocare l'assemblea e nominare un nuovo presidente e, se fosse scelto tra chi è già membro del Cda, nominare un altro amministratore. Ma va fatto subito. Io sono disponibile a convocare al più presto l'assemblea, con spirito di servizio».

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