Ecco i bravissimi (e bellissimi) cani da ricerca e salvataggio in montagna
Si è chiuso sabato il nuovo corso per unità cinofile del Soccorso Alpino: dal gioco per i cuccioli, all’addestramento duro per i grandi, in sintonia con il loro tecnico conduttore (compreso lo sbarco dall’elicottero)
FOTO Quattro zampe in corda doppia e in parete
ROMA. Ci sono nuove unità cinofile operative per il Corpo Nazionale Soccorso alpino e Speleologico, e nuovi cani perfettamente addestrati per soccorrere i feriti o dispersi in montagna.
Si è chiuso infatti sabato con la consegna dei brevetti il 32° corso nazionale unità cinofile da ricerca di superficie, Ucrs, e unità cinofile da macerie, Ucrm, ospitato per il secondo anno di seguito a Gallio (Asiago, Vicxenza), con scenari distribuiti in diverse località dell'Altopiano dei Sette Comuni. Una cinquantina i binomi provenienti da tutta Italia - Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Veneto - che hanno preso parte al corso suddiviso per: classe A, 13 unità cinofile, classe B, 20 unità cinofile, Puppy, 4 unità cinofile, Ucrm, 15 unità cinofile. Malinois, Border collie, Golden retriever, Labrador, Pastore tedesco grigione, Bloodhound, Segugio bavarese, Kelpie, Hovawart, le razze presenti. Tre le Unità Cinofile trentine che hanno partecipato.
Gli aspiranti della classe A, dopo le lezioni in videoconferenza dei mesi scorsi, ne hanno seguita una riguardante l'utilizzo del Gps in presenza e hanno consolidato quanto fatto nel primo anno di addestramento dei cani: miniricerche e tanto gioco per alzare la motivazione alla ricerca, sfruttando la predatorietà con l'utilizzo di manicotti o palline.
Per la classe Puppy, dai 2 ai 6 mesi, è solo ed esclusivamente gioco.
Per la Classe B, prima del brevetto, si approfondiscono e poi mettono in pratica l'uso di Gps, cartografia, comunicazione radio per la bonifica delle aree dei simulati.
Gli scenari, Santuario del Buso della Madonna del Caravaggio, Val di Nos, Monte Melette, Monte Fior, Forte Lisser, distribuiti nei diversi comuni dell'Altopiano, hanno visto operativi i binomi in trincee, grotte, anfratti e trasportati dall'elicottero del 4° Reggimento Aves Altair di Bolzano.
Sotto la supervisione degli istruttori nazionali tecnici, cani e conduttori hanno effettuato calate dalle pareti e teleferiche, mentre le unità cinofile molecolari si sono mosse sia in ambiente urbano, che boschivo impervio. I binomi della Classe B brevettati saranno operativi da subito nelle regioni di appartenenza o a livello nazionale, se richiesto. Presente per il dipartimento di Protezione civile nazionale il funzionario Stefano Vallari.
Durante il corso è infine ripresa l’attività formativa dei Tuc, tecnici di unità cinofile, una nuova figura di supporto agli istruttori nazionali nelle regioni di appartenenza.
Positivo il bilancio di Adriano Favre, responsabile tecnico nazionale delle sette scuole del Cnsas: "Siamo tornati molto volentieri sull'Altopiano dei Sette Comuni, territorio che ha perfettamente riposto alle diverse esigenze addestrative. Il corso è stato caratterizzato da elevati contenuti tecnici: un plauso per il grande impegno profuso ai conduttori che, non possiamo mai dimenticarlo, dura 365 giorni all'anno. Un grazie particolare al Servizio regionale Veneto, alle autorità locali, per l'accoglienza e il supporto".
"Come dimostrato lo scorso anno, la disponibilità e la concessione dei luoghi è stata generosa e ineccepibile - gli fa eco Christian Giudici, responsabile del 32° Corso Ucrs-Ucrm - così come il supporto organizzativo del Soccorso alpino di Asiago e del Soccorso alpino e speleologico Veneto. Ogni anno appuriamo con piacere che il livello delle unità cinofile è sempre più alto, grazie al lavoro che la Scuola nazionale unità cinofile sta sviluppando attraverso i poli formativi e l'aggiornamento costante delle metodologie di ricerca e grazie alla scelta dei cuccioli sempre più meticolosa. Anche quest'anno le Scuole che hanno aderito al Corso sono tre: Scuola nazionale unità cinofile, Scuola nazionale direttori operazioni di soccorso, Scuola nazionale tecnici".
"Ringrazio il Soccorso alpino di Asiago e i soccorritori del servizio regionale, che hanno partecipato come figuranti, per l'impegno di questi giorni - chiude l'evento il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati - siamo stati felici di accogliere nuovamente le unità cinofile e gli istruttori del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Un grazie sentito al Comune di Gallio, agli enti, agli sponsor e a tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito alla riuscita del corso. Restiamo a disposizione della Direzione nazionale per l'eventuale ritorno il prossimo anno".