Referendum sul Distretto Biologico, il Comitato scrive a Fugatti, che non risponde
Si dovrebbe votare il 26 settembre, ma la Provincia non ha ancora confermato; dai promotori (20 mila firme) alcune proposte operative, fra cui accorparlo con la data delle amministrative per risparmiare
TRENTO. Prima lo ha sospeso per emergenza Covid, poi – costretto dalla legge – lo ha fissato per il 26 settembre: il presidente Fugatti, alle prese con il referendum per la costituzione del Distretto Biologico del Trentino, adesso è ancora al centro della polemica con il Comitato organizzatore (forte di 20 mila firma raccolte): «Non risponde alle nostre lettere e proposte».
«Il Comitato Referendario per l’istituzione di un Distretto Biologico sul territorio agricolo della Provincia di Trento ha ufficialmente scritto il 18 giugno 2021 al Presidente della Provincia autonoma di Trento dottor Maurizio Fugatti chiedendo informazioni riguardo la data della consultazione referendaria che abbiamo promosso.
Nell’ordinanza del 9 aprile 2021 il Presidente ha previsto che il Referendum si svolga fra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021, preferibilmente nell’ultima domenica di settembre, vale a dire il 26 settembre. Abbiamo chiesto alcuni chiarimenti e presentato alcune proposte per rendere lo svolgimento della consultazione più sicuro per la popolazione visto che per quel periodo la pandemia da Covid-19 sarà presumibilmente ridimensionata ma non totalmente sconfitta. Non ci è ancora pervenuta risposta».
Queste le proposte e le richieste inviate:
1. Al fine di consentire al Comitato di predisporre mezzi e documenti per lo svolgimento della propaganda chiediamo di voler confermare una decisione circa la data di svolgimento della consultazione. Facciamo presente che, essendo ancora vigenti norme restrittive, a causa del COVID-19, norme che comprimono oggettivamente le possibilità di svolgimento di una normale campagna elettorale, occorre un tempo maggiore dei 60-50 giorni previsti per la campagna elettorale.
2. Al fine di ridurre rischi di contagi per gli elettori, proponiamo di prevedere un termine di apertura dei seggi che coincida con i tempi normalmente previsti per le elezioni amministrative.
Se le norme lo consentono – come è già accaduto in occasione delle elezioni del settembre 2020 - sarebbe opportuno estendere la possibilità di votare anche al lunedì successivo.
3. Anche al fine di contenere le spese Le suggeriamo infine di far coincidere il voto per il Referendum con quello per il rinnovo di alcune amministrazioni comunali che si svolgeranno in una domenica fra il 1° settembre e il 15 novembre, e per le quali è stata ipotizzata la data del 10 ottobre.
E il Comitato conclude amaro: «Ci preme informare, con rammarico, che a tutt’oggi non è ancora pervenuta alcuna risposta».