Ddl Zan, la "mediazione" di Italia Viva con la Lega scatena le proteste a sinistra: si rischia di affossare la legge
Dure critiche dal Pd, mentre la senatrice trentina Donatella Conzatti difende la linea dei renziani: "Facilitiamo un accordo che non snaturi il messaggio antiomofobo e permetta l'approvazione". Critico Zannini (Sinistra italiana): "Si tratta solo di una mediazione al ribasso che allontana Italia Viva dal campo progressista"
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TRENTO. Sale di tono anche in Trentino il confronto sul ddl Zan, dopo l'iniziativa di Italia Viva di rompere il fronte a foveore dell'attuale testo del disegno di legge contro omofobia e discriminazioni.
I renziani propongono degli emendamenti che implicherebbero però un rallentamento dell'iter parlamentare, ora giunto in dirittura d'arrivo.
"Bene che Italia Viva in Senato giochi un ruolo da mediatrice - ha detto la senatrice trentina di Italia Viva Donatella Conzatti - facilitando un accordo che non snaturi il messaggio anti omofobo e che permetta l'approvazione del decreto. L'errore da evitare è depositare emendamenti che colpiscono al cuore le fattispecie d'innesco dell'omofobia, mi riferisco in particolare all'articolo 2 del ddl.
Noi vogliamo davvero approvare il disegno di legge Zan. Per questo facciamo i mediatori, vogliamo che i numeri al Senato ci siano".
Molto critico l'ex consigliere comunale di Sinistra italiana Jacopo Zannini: "Leggo oggi sull'Adige le dichiarazioni della Sentrice Conzatti, sostiene che chi vuole portare a termine l'approvazione del ddl Zan cosi com è, starebbe facendo 'affermazioni massimaliste buone per i like'... strano fino a qualche mese fa Italia Viva diceva le stessa cose.
Il cedimento di Renzi e del suo partito sta affossando una legge di civiltà che tutela la libertà di vita delle persone Lgbtq.
È una mediazione al ribasso che ridefinisce l'identità politica, allontanando Italia Viva dal campo progressista.
Una sinistra modena sa che diritti civili e diritti sociali vanno declinati assieme e che leggi come il Ddl Zan sono gli anticorpi alle regressioni cultirali che paesi come l'Ungheria di Orban sponsorizzano".
Conzatti aveva affermato, fra l'altro: "Sorridiamo per alcune esternazioni dei nostri amici e alleati che preferiscono le posizioni massimaliste buone per i like, per i convegni al sabato e per le piazze, ma non per approvare una legge che aiuti moltissime persone a non subire più violenza omofoba e transfobica".
Anche dal Pd si sono levate molte voci contro la decisione renziana.
"Voglio escludere che nelle parole di Renzi si celi un accordo con Salvini, ho i brividi all'idea che ci sia": così Alessandro Zan ai microfoni di The Breakfast Club.
"Una legge che tutela dai crimini d'odio non si può barattare con un accordo di potere. Renzi vuole essere protagonista di una mediazione, ma rischia di far saltare la legge. La destra invece vuole solo decapitarla. Paura che la legge non venga approvata?
Intanto, andiamo in aula dalla commissione giustizia e incrociamo le dita. Poi leggiamo gli emendamenti dei partiti.
Nel Pd ci sono dubbi e perplessità su alcuni punti, ma siamo compatti. Se Italia Viva vota compatta, in Senato ci sono i numeri".
Dura anche Caterina Biti, vicepresidente del gruppo Pd al Senato: "La mossa di Italia viva sul disegno di legge Zan ci lascia davvero perplessi", dice in un'intervista al Corriere della Sera.
Su Matteo Renzi "pur restando la stima nei suoi confronti, questa linea è incomprensibile.
Stiamo parlando di una legge che è stata approvata a larga maggioranza a Montecitorio, lo scorso 4 novembre, e che soprattutto è stata votata da Italia viva.
Spero si rendano conto che Salvini vuole affossare questa legge, inscenando un ostruzionismo senza precedenti con il presidente-relatore Andrea Ostellari", ha aggiunto.
"Noi ci auguriamo che Italia viva voti con noi. Abbiamo lottato assieme a loro, al M5S, a Leu e alle Autonomie per incardinare il testo prima in commissione e poi in Aula. La destra ha provato a ingolfare i lavori in commissione con ben 170 audizioni.
Ci rendiamo conto? Confido che Iv non torni indietro e ci aiuti, altrimenti si fa il gioco del centrodestra che questa legge non la vuole".
Secondo la vicepresidente del gruppo Pd al Senato "se modifichiamo il testo e lo rimandiamo alla Camera c'è il rischio concreto che l'iter di approvazione non si concluda e che la proposta sia affossata. Non possiamo permetterlo. Per questo è importante approvare questo testo prima possibile", ha concluso.