Bufera in Consiglio Regionale: blitz della Svp (con appoggio di Lega e Forza Italia) per l’adeguamento automatico degli stipendi dei consiglieri
Oggi si discuteva l’assestamento di bilancio dell’ente: dal presidente Noggler una proposta con emendamento, a «voto segreto», la furia delle minoranze: «è scandaloso e se ne vergognano»
VIDEO Alex Marini: ecco che cosa è successo
TRENTO. Bagarre in Consiglio regionale, oggi pomeriggio, 21 luglio 2021: era in discussione l’assestamento di bilancio dell’ente, e con un emendamento presentato dal presidente del Consiglio, il consigliere sudtirolese Josef Noggler (Svp), si è reintrodotto l’aumento «automatico» delle indennità dei consiglieri (che vale in Regione come in Provincia).
L’emendamento all’articolato (il numero 3) è stato proposto alla votazione «a scrutinio segreto» su richiesta di un consigliere di Forza Italia, ed ha mandato su tutte le furie le opposizioni. Scandalizzati i due consiglieri 5 Stelle – Alex Marini e Diego Nicolini – che hanno spiegato in un video cosa è accaduto.
«Facendo finta di congelare gli emolumenti, ci hanno aumentato lo stipendio».
Come? «Nel 2012 era stato fissato il limite alle indennità e la legge stessa prevedeva una rivalutazione annuale sulla base degli indici Istat, ma questa nel tempo non era mai stata applicata e attualmente un consigliere percepisce 9.800 euro al mese per 12 mensilità» spiega Marini.
«L’Ufficio di presidenza non ha mai provveduto ad adeguare lo stipendio ed oggi si è tentato il recupero degli arretrati», ma con in più la conferma dell’automatismo.
«Noi – spiegano i consiglieri 5 Stelle – avevamo presentato anche un disegno di legge di adeguamento: è stato discusso in Commissione a inizio 2021, abbiamo fatto audizioni con sindacati e parti sociali, ma poi a un certo punto Svp e Lega non erano d’accordo. Hanno deciso di sospendere i lavori, sospendendo però così anche la trattazione di tutti gli altri disegni di legge».
E poi, cosa è accaduto? «Stamattina il presidente Noggler ha deciso di presentare un emendamento. Ma anziché prendere l’indice Istat di operai e impiegati su base nazionale, ha introdotto l’indice su base locale, che è notevolmente maggiore. Hanno cioé applicato un indice di rivalutazione più generoso. Ma soprattutto l’automatismo rimane.
Abbiamo chiesto più volte – dicono Marini e Nicolini – a quanto ammonta il costo totale per le casse pubbliche. Questi dati non ce li hanno mai dati. Questo emendamento era privo di dati e di spiegazioni».
Nicolini: «Stanno provando a prenderci in giro, dicendoci che era per avere minori costi per il Consiglio. Non è vero: ci stanno dando un aumento, e nessun’altra categoria ha un adeguamento automatico, e lo fanno prendendo gli indici locali più favorevoli. E poi a voto segreto. Le minoranze sono contrarie sia dal punto di vista formale, ma anche sul fatto sostenziale. E’ un periodo in cui tutti tirano la cinghia, e loro premono per recuperare soldi per i consiglieri».
Il voto segreto lo ha chiesto un membro di Forza Italia, subito sostenuto dalla Svp «che sono i promotori di questa cosa. Nel futuro ci sarà una rivalutazione automatica a inizio legislatura con gli arretrati parametrati su un indice Istat più favorevole di quello nazionale».
Commenti scandalizzati anche dalla società civile. Il segretario generale della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, tuona: «Dalla Regione neppure un euro per coprire i buchi pensionistici degli stagionali senza lavoro quest'inverno. Ma con un blitz durante l'assestamento la maggioranza Svp-Lega questa sera reintroduce gli aumenti automatici delle indennità dei consiglieri regionali. Uno schiaffo a migliaia di lavoratrici e lavoratori trentini e sudtirolesi che nell'anno e mezzo della pandemia hanno perso lavoro e reddito».