Aumento delle indennità, così i consiglieri si portano a casa oltre 2 milioni in cinque anni (e per legge non possono rinunciare)
L’emendamento Nogler, l’appoggio della Lega-Salvini, la tempesta perfetta: tutto è sembrato orchestrato ad arte nell’ultima seduta prima delle ferie (e con voto segreto)
TRENTO. Le indennità dei consiglieri regionali aumenteranno e l'adeguamento Istat resterà. Sono questi i dati oggettivi e i risultati dell'emendamento approvato - in fretta e furia, senza passaggi in commissione e con voto segreto - mercoledì sera.
Un vero blitz caratterizzato da alcune peculiarità. In primo luogo, l'emendamento Noggler, targato Svp e subito sostenuto dalla Lega-Salvini, è stato proposto in aula senza alcun preavviso. Di più: poiché sono ferme in prima commissione legislativa due disegni di legge su questo tema, ci si aspettava che si sarebbe proceduti al confronto.
In diversi hanno trovato poi curioso che il blitz sia stato fatto nel corso del primo consesso dopo che si era conclusa la staffetta alla presidenza. Quindi, la scelta di operare in estate, quando tutti sono preoccupati per il Green Pass, e le elezioni sono ancora lontane. Infine, la scelta del voto segreto: la proposta era partita dal consigliere Vettori, ed era stata subito osteggiata sia dal consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba che dalla capogruppo del Pd Sara Ferrari. Quando si è proceduto, dopo una prima consultazione, le minoranze hanno deciso di abbandonare l'aula, «visto che con il voto segreto non sempre i numeri tornavano».
Su quanto è successo c'è poi una serie di diverse interpretazioni e punti di vista, ma il dato di fatto è che grazie ai voti di Lega Salvini e Svp i 70 politici di Trentino e Alto Adige guadagneranno di più, ogni mese e ogni anno anche in questa.
Cambiando l'ordine degli addendi, quindi, la somma (forse) cambierà un po', ma pur sempre di una "aggiuntina" allo stipendio si tratta. E, come si legge nell'articolo 15-bis, «non sono consentite le rinunce ai diversi trattamenti economici previsti dalla presente legge e prima del ricevimento i soldi non possono essere trasferiti a terzi».
Quest'ultimo è l'aspetto nuovo della legge che viene giustificato dai proponenti con il fatto che «la rinuncia comporta un notevole lavoro burocratico aggiuntivo».
La spiegazione tecnica. Lo stipendio dei consiglieri regionali prevede 9.800 euro lordi al mese ai quali aggiungere i 700 di diaria, per un totale di circa 5.400 euro netti (più i rimborsi spese). Poi, in base a una legge del 2012, c'è un adeguamento all'indennità mensile (diciamo una aggiunta) sulla base di una rivalutazione automatica degli indici Istat. Un calcolo da fare facendo riferimento agli indici Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Ora cosa cambia? Per la metà della legislatura rimanente non si farà più un calcolo annuale ma con la media aritmetica quinquennale. Che, almeno teoricamente, dovrebbe portare a una cifra più bassa. Ma nella delibera si ufficializza che si useranno gli indici Istat nei comuni di Trento e Bolzano, storicamente i più cari d'Italia. Quindi una certezza sul risparmio, ad oggi, non c'è. Lo si capirà a fine legislatura.
Le cifre dell'aumento. Dare dei numeri totali, precisi e definitivi non è possibile. Ci sono, infatti, dei dubbi sul tipo di calcolo da fare. Per quanto riguarda gli arretrati che riguardano la precedente legislatura - sbloccati ufficialmente dall'emendamento - si tratta di soldi fermi nelle casse ma dovuti, che non si sarebbero potuti "eliminare" retroattivamente. Quanti? In media circa 600 euro lordi al mese, che moltiplicati per dodici mesi danno più di 6.000 euro all'anno.
Poi si moltiplica per i cinque anni della legislatura e sono oltre 30.000 euro a testa. Infine la moltiplicazione per 70 consiglieri e si arriva a 2,1 milioni di euro.
Poi c'è la legislatura in corso, che - in base all'emendamento - andrà divisa circa a metà. Per la parte fine 2018 - luglio 2021 si procederà con l'adeguamento Istat annuale dell'indennità che costerà circa 15 mila euro lordi a consigliere ovvero poco più di un 1 milione in totale.
Infine per la parte da agosto 2021 a fine legislatura si procederà con le regole fissate dal nuovo emendamento, quindi con una media aritmetica degli indici Istat di Trento e Bolzano nei prossimi due anni e mezzo.
Se, come detto, tutto il pregresso non poteva essere messo in discussione, gran parte delle proteste (dalle opposizioni ai sindacati passando per le Acli) è legata al fatto che il consiglio regionale avrebbe potuto ridiscutere e - volendo - cancellare la legge 2012 evitando quindi di confermare l'aggiunta allo stipendio. Così, però, non è stato.Le spiegazioni di Lega e Svp.
La posizione della Lega è riassunta in poche righe di comunicato firmato da Roberto Paccher. Che sottolinea come «grazie a Lega e Svp è stato bloccato l'adeguamento dello stipendio fino al termine della legislatura».
Vero, ma parziale: l'adeguamento ci sarà, ma non sarà più calcolato di anno in anno ma a livello quinquennale. Josef Noggler replica così alle critiche: «La verità è che con il mio emendamento sono riuscito a bloccare l'adeguamento Istat annuale delle indennità. In questo modo le casse regionali risparmiano circa un milione e 300 mila euro a legislatura. C'è una legge del 2012 che andava applicata; i soldi sono già stati accantonati e la distribuzione congelata, ma in particolare gli ex consiglieri ci chiedono quello che spetta loro per legge».
Aggiunge ancora Roberto Paccher: «Senza l'intervento della Lega ciò avrebbe comportato che i consiglieri regionali avrebbero ricevuto un adeguamento dello stipendio fino a fine legislatura».