Pandemia / I numeri

In Italia continua un progressivo aumento dei ricoverati, preoccupano Sardegna e Sicilia

In rianimazione 323 pazienti (+24) e nei reparti ordinari 2.786 (+115). I contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono 4.200 con l'incidenza dei positivi al 4%

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ROMA. Aumentano i ricoveri nelle terapie intensive, lievemente nel dato nazionale, ma con segnali preoccupanti da Sardegna e Sicilia, mentre la frenata dei contagi osservata sembra attenuarsi e il tasso di positività sale al 4% nei dati diffusi oggi, condizionati dai consueti rallentamenti del week-end.

La situazione  della pandemi al momento in Italia appare instabile.

I dati del ministero della salute indicano che i nuovi casi positivi sono stati 4.200 in 24 ore contro i 5.735 del giorno precedente: una flessione dovuta, come ogni lunedì, al basso numero di test eseguiti.

Il ministero indica infatti che i nuovi casi sono stati individuati tramite 102.864 tamponi, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 203.511 del giorno prima.

Il tasso di positività è perciò salito dal 2.8% al 4%.

I decessi sono stati 22 in 24 ore, contro gli 11 del giorno precedente.

Guardando alle regioni, il maggiore incremento giornaliero dei casi si è registrato in Sicilia, con 923, seguito da Toscana (492), Lazio (474), Veneto (425), Campania (315), Lombardia (200), Sardegna (172) e Puglia (144).

Le previsioni delle autorità sanitarie nazionali indicano un picco dei contagi per Ferragosto, evidentemente a catalizzare la diffusione del virus è il periodo vacanziero, con la moltiplicazione delle occasioni di contatto sociale.

A preoccupare, però, sono soprattutto i ricoveri.

Il ministero della salute segnala che sono complessivamente 323 i ricoverati in terapia intensiva, con un incremento di 24 in una giornata nel saldo tra entrate e uscite e 39 nuovi ingressi.

Sono aumentati di 115 unità anche i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, per un totale di 2.786.

I dati più aggiornati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), segnalano che, sebbene a livello nazionale il tasso di occupazione delle terapie intensive sia stabile al 3%, il monitoraggio giornaliero relativo all'8 agosto indica un aumento significativo in tre regioni.

Tra queste la Sardegna, che arriva all'11%, oltre la soglia critica fissata al 10% e indicata come uno dei nuovi parametri per il cambio di colore, seguita da Sicilia (7%) e Marche.

L'Agenas segnala inoltre che è arrivato al 5%, a livello nazionale, il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari per pazienti affetto da Covid-19.

Quattro regioni in particolare vedono un aumento dell'1%: sono la Calabria (11%), Toscana (5%), Piemonte (2%), Basilicata (7%).

A cogliere i primi segnali di allarme nelle regioni e nelle province, dove sembra attenuarsi la frenata dei contagi: a rilevarli è il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo "Mauro Picone" del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

"Seppure a livello nazionale sembra che siamo al picco dell'incidenza dei positivi, ci sono segni di allarme a livello regionale e provinciale", ha osservato.

La sua analisi indica che la frenata della crescita dei contagi si sta attenuando in sei regioni: Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia e Valle d'Aosta.

Si registra inoltre un rallentamento del calo dell'incidenza media dei positivi nel Lazio, in Sardegna e in Umbria, mentre nella provincia autonoma di Trento e Sicilia la riduzione è quasi nulla.

Di sicuro ci si trova davanti a una situazione complessa e che, per il fisico teorico Enzo Marinari, dell'Università Sapienza di Roma, ha elementi che richiamano quanto è avvenuto nell'estate 2020: "Un anno fa - ha detto - assistevano a un identico processo, con una crescita rapida seguita da un rallentamento di alcune settimane e poi di nuovo dalla crescita veloce" avvenuta tra fine settembre e l'inizio di ottobre curva 2020".

Al momento, ha concluso, ci troviamo agli inizi della curva e quello che emerge con chiarezza è che ad essere più toccati dall'infezione sono i non vaccinati.

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