È di Laura Ziliani il cadavere trovato, era scomparsa vicino al confine trentino
Dopo il ritrovamento in Vallecamonica, proseguono le indagini per stabilire se la ex vigilessa sia stata uccisa o se si tratti di un incidente in montagna
BRESCIA. Una ciste sotto il piede destro. È bastato questo elemento a stabilire che il corpo ritrovato domenica a Tenù, in provincia di Brescia, è di Laura Ziliani, l'ex vigilessa 55enne scomparsa lo scorso 8 maggio.
È quanto emerge dall'autopsia. Sul corpo non ci sono segni di violenza.
Serve un'analisi degli organi interni per valutare l'ipotesi avvelenamento.
Il cadavere aveva anche gli orecchini riconosciuti dai parenti.
Era l'8 maggio quando la donna svaniva nel nulla.
"È uscita di casa alle 7 per andare a fare una passeggiata, dovevamo vederci alle 10 per andare in discarica a portare vecchi mobili, ma non è mai arrivata", dirà la figlia maggiore che alle 11.58 dello stesso giorno chiama il 112 e lancia l'allarme.
La stessa ragazza, 27 anni, il fidanzato coetaneo, e la sorella più piccola, di 19 anni, qualche settimana dopo saranno iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia per l'ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Il 23 maggio, ai piedi di un torrente della zona di Temù, era stata trovata una scarpa da montagna forse appartenuta a Laura Ziliani, vedova dal 2012 e che abitava a Brescia ma che nel fine settimana tornava in Vallecamonica per la grande passione della montagna.
È stato un turista a notare un corpo in mezzo alla vegetazione, vicino al fiume Oglio a circa 500 metri più a sud rispetto a dove, nei pressi del torrente Fumeclo, era invece stata recuperata la scarpa. Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione e solo esami approfonditi potranno stabilire se effettivamente si tratta di Laura Ziliani.
Determinante poi stabilire se la donna sia stata uccisa o se invece sia stata vittima di un incidente in montagna.
Da chiarire anche se il cadavere sia stato nascosto tra la vegetazione o se invece sia stato trascinato dal fiume Oglio, o prima dal torrente e poi dal fiume, che a causa delle forti piogge degli ultimi giorni si è ingrossato fino a straripare.
"È un bel mistero come sia potuto finire qui il corpo perché dalla zona indicata dove Laura sarebbe andata a passeggiare è impossibile arrivare nel fiume Oglio", commenta il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina.
Nel corso delle ricerche a maggio gli uomini della Protezione civile, del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco avevano complessivamente percorso 2.500 chilometri senza trovare tracce di Laura Ziliani.
E anche dopo il ritrovamento della scarpa da trekking, l'area era stata ripetutamente battuta senza fortuna.