Il grattacielo distrutto dalle fiamme a Milano: sopralluogo interno alla ricerca delle cause - FOTOGALLERY
Gli inquirenti sono entrati negli appartamenti devastati, si cerca di capire quale sia stata la causa dell'innesco. L'ipotesi di un corto circuito si confronta con la testimonianza del custode secondo cui l'abitazione "nel mirino" era vuota e la corrente era stata staccata. Il dramma delle persone rimaste senza casa
MILANO. Sono impressionanti, nelle prime foto fornite dai vigili del fuoco, gli interni del grattacielo bruciato a Milano domenica.
Le fiamme hanno divorato tutto all'interno della Torre dei Moro di via Antonini.
I vigili del fuoco, coordinati dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella, sono entrati di nuovo nell'appartamento al quindicesimo piano dove si sarebbe originato il rogo (c'è un video agli atti), poi diffusosi per un "effetto camino" in tutta la facciata del palazzo, sfruttando la "camera d'aria" tra la struttura esterna di rivestimento e quella principale.
In un modo "mai visto, dall'alto verso il basso", spiegano gli investigatori, che vanno avanti nelle verifiche sull'innesco dell'incendio.
Anche perché, come ha riferito a verbale il custode della Torre, l'elettricità nell'abitazione nel mirino "era stata staccata" verosimilmente dal proprietario prima di partire per le vacanze. Proprietario che non è rientrato a Milano dopo il rogo.
Il fuoco in ogni modo, secondo la prima ricostruzione, sarebbe divampato dall'appartamento del quindicesimo piano, probabilmente per un cortocircuito o per il malfunzionamento di un impianto sul balcone.
Le fiamme, a causa dello spazio di 15 centimetri che si trova tra il rivestimento esterno della struttura, il cappotto termico fatto di materiale non ignifugo, e la struttura portante, si sono propagate intaccando in un quarto d'ora tutta la facciata del palazzo, trasformato in una «torcia» paurosa.
Dalle testimonianze raccolte finora, è emerso che i condomini del grattacielo, che due giorni fa sono riusciti a salvarsi, non hanno sentito suonare alcun allarme antincendio quando si sono accorti dall'odore e dal fumo che le fiamme stavano divampando nel palazzo. Dunque, al momento, secondo gli inquirenti, è evidente che l'allarme sonoro non avrebbe funzionato.
Venerdì il sindaco Sala incontrerà le persone rimaste senza casa: si cerca una soluzione abitativa.