Quirinale, altra fumata nera: la candidata del centrodestra Casellati si ferma a quota 382. Ora si riaprono tutti i giochi
La presidente del Senato perde sessanta voti rispetto al potenziale del suo schieramento, il centrosinistra compatto si è astenuto dal voto. Alle 17 la sesta votazione. Salta il tentativo orchestrato da Salvini che non ha riunito tutto il centrodestra
ROMA. La candidata del centrodestra Elisabetta Alberti Casellati non passa. La presidente del Senato si è fermata a quota 382 nello scrutinio numero 5 conclusosi poco prima delle 15.
Si tratta di un responso al di sotto delle aspetattive del centrodestra i cui voti totali disponibili sono 441.
Il centrosinistra, dopo aver espresso disappunto per questa candidatura considerata di parte, ha deciso di astenersi (409 i grandi elettori).
Altri voti espressi oggi: Mattarella 46, Di Matteo 38, Berlusconi 8, Cartabia 7, Taiani 7, Casini 6, Draghi 3, Belloni 2.
I voti espressi per il presidente Mattarella vengono sostanzialmente dal centrodestra.
Votanti 530. Astenuti 406.
Poco dopo lo spoglio nella coalizione che ha espresso la candidatura Casellati sono partite le polemiche, con Fdi che ha additato lo stesso partito della presidente del Senato (Fi) e i centristi di non aver assicurato il proprio sostegno.
Nel pomeriggio, dalle 17, è in programma la sesta votazione.
Il fallimento della candidatura Casellati potrebbe ora riaprire tutti i giochi.
Il tenativo del centrodestra, attuato da Salvini e sospinto da Meloni, evidentemente ha trovato tiepidi i grandi elettori di centrodestra che temono gli effetti politici della eventuale elezione di Casellati, cioè la fine del governo e anche della legislatura, con una fase di instabilità verso le elezioni anticipate.
Ora si vedrà quale sarà la contromossa del centrosinistra dopo questo tentativo dello schieramento opposto (ma che salvo Fdi fa parte della maggioranza di governo) che si è rivelato un buco nell'acqua.