Europa / La crisi

Mosca: "Aperti a soluzione diplomatica, i confini dell'Ucraina non cambieranno". L'Onu: il rischio di un grande conflitto è reale.

L'ambasciatore russo alle Nazioni unite: "Rimaniamo aperti al negoziato ma non permetteremo un nuovo bagno di sangue nel Donbass"

ESCALATION Mosca invia forze militari nelle repubbliche filo-russe del Donbass

NEW YORK

NEW YORK. "Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi". Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell'Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza del consiglio di sicurezza sull'Ucraina, assicurando "il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell'attuale crisi".

"Ci rammarichiamo anche - ha aggiunto - per l'ordine di schierare truppe russe nell'Ucraina orientale, come riferito in una 'missione di mantenimento della pace'".

"Rimaniamo aperti alla diplomazia e a una soluzione diplomatica ma non permetteremo nuovo bagno di sangue nel Donbass", ha detto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, durante la riunione di emergenza del consiglio di sicurezza.

"Siamo impegnati per la strada diplomatica ma siamo sulla nostra terra, non abbiamo paura di niente e di nessuno. Non daremo via niente a nessuno. Non è febbraio 2014", quando la Russia invase la Crimea, "ma è febbraio 2022", ha aggiunto precisando che i confini dell'Ucraina "non cambieranno".

Nel frattempo, però, le truppe russe sono state inviate nei territori "ribelli" separatisti, inn Ucraina, dove si rischia uno scontro diretto con le forze armate di Kiev.

La Casa Bianca intanto conferma che imporrà nuove sanzioni alla Russia nelle prossime ore.

Non è ancora chiaro se Joe Biden scaricherà l'intera forza delle sanzioni o si limiterà a un'azione parziale. Un coro di voci democratiche e repubblicane si è detto favorevole a un'azione forte ora, prima che il presidente della Russia Vladimir Putin estenda il suo controllo al di là del Donbass.

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