Ucraina, le bombe di Mosca uccidono anche una giornalista russa indipendente inviata a Kiev
Oksana Baulina colpita nella zona di Kiev mentre filmava la distruzione provocata dal lancio di razzi in un centro commerciale nel distretto di Podolsky. La situazione è sempre tragica in varie aree del Paese, si combatte ormai all'interno di Mariupol e tornano lo spettro delle armi chimiche e la minaccia nucleare
LA SCHEDA Quello che (forse) non sapete di Zelensky
KIEV Zelensky: a Mariupol 100 mila persone intrappolate
ROMA. Una giornalista russa è morta dopo essere stata colpita dai bombardamenti russi a Kiev mentre filmava la distruzione provocata dal lancio di razzi in un centro commerciale nel distretto di Podolsky.
Lo scrive il Guardian, precisando che la reporter di un sito di notizie indipendente con sede in Russia, l'Insider, Oksana Baulina, era in Ucraina come corrispondente, dove aveva inviato rapporti da Leopoli e Kiev.
Con lei è morto un altro civile, mentre alte due persone che la accompagnavano sono rimaste ferite.
I giornalisti della redazione dell'Insider hanno fatto una promessa, mentre piangevano la loro collega: «Continueremo a coprire la guerra in Ucraina, compresi i crimini russi come il bombardamento indiscriminato di aree residenziali».
Intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha invitato le persone di tutto il mondo a protestare pubblicamente oggi, 24 marzo, a un mese dall'inizio dell'invasione russa.
"La guerra della Russia non è solo la guerra contro l'Ucraina.
Il suo significato è molto più ampio", dice Zelensky, pronunciando per la prima volta il suo discorso in inglese nel tradizionale videomessaggio serale in strada a Kiev. "Venite nelle vostre piazze, nelle vostre strade. Rendetevi visibili e fate in modo che siate ascoltati. La libertà è importante, le persone contano, la pace è importante. L'Ucraina è importante".
Mentre si combatte ormai all'interno di Mariupol, dove è morta per il crollo della sua casa la ginnasta di 11 anni, Kateryna Dyachenko, torna nello scambio di accuse lo spettro delle armi chimiche e la minaccia del nucleare.
In serata le autorità di Kiev hanno informato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica che una foresta vicino alla centrale nucleare di Chernobyl è in fiamme.
L'Ucraina chiede alla Nato di inviare "missili a medio raggio", perché "non possiamo vincere una guerra senza armi offensive".
Quasi tutta la città di Irpin, alla periferia nordoccidentale di Kiev, - fa sapere, però, il sindaco di Kiev citato dalla Bbc - è tornata in mani ucraine.
Vitalij Klitshcko afferma che la controffensiva ha respinto l'attacco russo anche a Makariv, altra località a una settantina di chilometri a ovest della capitale. L'esercito ucraino ha "distrutto il piano per circondare Kiev", ha aggiunto Klitshcko. E secondo il Wall street Journal che cita un alto dirigente della Nato potrebbe arrivare a 40mila il numero di soldati russi morti, feriti, presi prigionieri o dispersi nella guerra in Ucraina.
Gli analisti dell'Alleanza sono arrivati a questa cifra usando le medie statistiche degli ultimi conflitti, secondo cui per ogni morto ci sono circa tre feriti. La Nato stima che siano morti finora tra i 7.000 e i 15.000 militari russi.
In alcune aree vicino Kiev le forze russe sono state respinte dalla resistenza ucraina, conferma un funzionario del Pentagono, secondo il quale la Russia ha lanciato oltre 1.200 missili dall'inizio dell'invasione.
L'edizione ucraina del sito di informazione russo Strana.ua riporta che il sindaco della città di Mariupol, Vadim Boychenko, ha lasciato la città, "perché lì non c'era più alcun collegamento". Lo scrive il sito Ria Novosti. "Come ha spiegato il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk , Pavel Kirilenko, Boychenko ha lasciato la città perché non c'è alcun collegamento lì".
Continua intanto la guerra economica tra Russia e Occidente con un riferimento particolare all'energia.
Putin ha detto che la Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. La questione delle possibilità di nuove sanzioni alla Russia, che comprendano anche petrolio e gas, sarà al centro della girandola di incontri diplomatici domani a Bruxelles dove sono previsti i vertici della Nato, del G7 e dell'Unione europea.
Ma i segnali della vigilia non sembrano certo distensivi con il ministero degli Esteri russo che ha consegnato all'ambasciata degli Stati Uniti a Mosca un elenco di diplomatici americani che sono stati dichiarati persone non gradite e saranno espulsi. Lo afferma - secondo quanto riferisce la Tass - lo stesso ministero, aggiungendo "che qualsiasi azione ostile degli Stati Uniti contro la Russia avrà una risoluta e appropriata risposta".