Election day e referendum: si vota in giugno (e per le amministrative in Trentino il 29 maggio)
Il Consiglio dei Ministri approva le date, saremo chiamati alle urne per i 5 referendum sulla giustizia proposti da Lega Salvini e Radicali, accorpati alle elezioni comunali e regionali dove c’è la scadenza elettorale
ROMA. Il 12 giugno sarà Election day: si voterà infatti per i cinque quesiti referendari sulla giustizia proposti da Radicali e Lega Salvini ed ammessi dalla Consulta, nonché per il primo turno delle amministrative che coinvolgeranno circa 950 Comuni per complessivi 8,5 milioni di elettori (il 26 giugno previsti i ballottaggi).
L'ok è arrivato dal Consiglio dei ministri ieri sera. Seguirà un decreto del ministero dell'Interno per le Amministrative ed uno del presidente della Repubblica per i Referendum.
Si dividono i promotori di quest'ultima consultazione. I Radicali protestano per la data scelta, mentre Matteo Salvini esulta: "si risparmiano 200 milioni". Servirà il quorum per la validità dei cinque referendum abrogativi: dovrà cioè esprimersi il 50% degli elettori più uno.
Questi i quesiti dei referendum:
1) si chiede di abrogare la parte della Legge Severino che prevede l'incandidabilità, l'ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi;
2) lo stop delle 'porte girevoli' per non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato;
3) via l'obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Csm;
4) togliere la "reiterazione del reato" dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo;
5) il quesito chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell'operato dei magistrati e della loro professionalità.
Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito Radicale criticano la decisione del Governo e la tv pubblica che negherebbe la possibilità ai cittadini "di conoscere e ai promotori di essere conosciuti. Una tornata elettorale e referendaria tra il 12 e il 26 giugno equivale a boicottare la partecipazione popolare, a delegittimare ulteriormente la politica, a boicottare i referendum. Se questo è l'obiettivo lo si può considerare sin d'ora raggiunto. Noi non ci stiamo - aggiungono - ad avallare questo scempio mentre si poteva legittimamente rimandare il voto amministrativo e referendario a metà ottobre". Salvini si dice invece soddisfatto "perché hanno ascoltato la richiesta della Lega. L'election day comporta un risparmio di tempo e soldi, almeno 200 milioni di euro che chiederemo vengano usati per tagliare ancora i costi di bollette e benzina".
Le Amministrative coinvolgono circa 950 Comuni (tra cui 4 capoluoghi di regione, Genova, Palermo, Catanzaro e L'Aquila) e 22 capoluoghi di provincia ((Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo).
Per i Comuni della Valle d'Aosta le urne sono anticipate al 15 maggio (ballottaggio il 29), per quelli del Trentino Alto Adige il 29 maggio (ballottaggio il 12 giugno).