Uffici pubblici, arriva la “stretta” ai termosifoni e ai condizionatori. Ecco cosa cambia
La temperatura non potrà essere più di 19 gradi in inverno e meno di 27 gradi in estate, con due gradi di tolleranza. Lo stabilisce un emendamento al decreto bollette dal primo maggio al 31 marzo 2023
UCRAINA L'allarme di Coldiretti
ROMA. Stop al condizionatore selvaggio negli uffici pubblici. Le commissioni Ambiente e Attività produttive hanno posto un limite al riscaldamento e alla climatizzazione: la temperatura non potrà essere più di 19 gradi in inverno e meno di 27 gradi in estate, con due gradi di tolleranza. Lo stabilisce un emendamento al decreto bollette dal primo maggio al 31 marzo 2023. Arriva così una prima risposta del Parlamento alla crisi energetica.
Un'altra novità dell'ultima ora è l'esenzione dell'imposta di registro per gli immobili dati in comodato d'uso a profughi provenienti dall'Ucraina, prevista da un altro emendamento. Dopo più di un mese dalla presentazione del decreto 'Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali', sono iniziate così le votazioni del disegno di legge di conversione. L'obiettivo delle commissioni è chiudere nella notte, e fino all'ultimo sono in corso le trattative con il governo sui punti più caldi.
Al centro del tira e molla c'è il superbonus. I gruppi sono infatti compatti nel chiedere una proroga, almeno di un mese, del termine del 30 giugno per effettuare un terzo dei lavori per le villette e una precisazione su cosa si intenda per il 30%, ma il ministero dell'Economia resiste per via dei costi dello slittamento, che sarebbero di 40-50 milioni.
Tutte le modifiche al decreto, infatti, devono essere a costo zero e i relatori Luca Squeri (Fi) e Antonio Federico (M5s) si stanno concentrando su aspetti ordinamentali. "Stiamo cercando di approfittare di questa finestra per semplificare ulteriormente alcuni settori, soprattutto delle energie rinnovabili", spiega Federico. Tra le misure che hanno avuto il via libera del governo c'è, per esempio, la semplificazione della procedura di installazione di un impianto fotovoltaico che viene estesa alle opere connesse.
Un'altra misura riguarda la destinazione alle piccole e medie imprese gasivore, come le vetrerie di Murano, di un terzo della produzione nazionale di gas a prezzi calmierati. Inoltre viene istituita la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, il 16 febbraio. E vengono ripartiti a favore di radio, tv locali, periodici e quotidiani locali 45 milioni di euro di fondi non utilizzati. Un altro emendamento, presentato dai relatori, prevede obblighi di rendicontazione per l'Arera sulle risorse utilizzate per il taglio delle bollette. In caso di spesa inferiore allo stanziamento, si potrebbero liberare risorse per nuove aiuti a famiglie e imprese, come anticipato ieri dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al question time. Secondo il deputato Luca Sut (M5s), il possibile avanzo di risorse è di 2 miliardi di euro.