Ucraina, Putin “ha rinunciato a conquistare Kiev”. Zelensky accusa: a Borodyanka un inferno
Sono in arrivo altre migliaia di missili Stinger e anticarro e droni all'esercito ucraino. Nella capitale riaprono le prime ambasciate
RUSSIA Quello che (forse) non sapete di Putin
SCHEDA Quello che (forse) non sapete di Zelensky
NEW YORK. Il Pentagono ritiene che Putin abbia ormai rinunciato a conquistare Kiev ma non rallenta le sue forniture di armi all'Ucraina: anzi, si impegna a potenziare i rifornimenti. E mentre il G7 annuncia nuove sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, l'Ue chiede un embargo totale sul gas e sul petrolio russi ed i 27 ambasciatori dei Paesi membri danno il via libera al quinto pacchetto di sanzioni Ue, che include tra l'altro il graduale embargo all'import di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).
Intanto, la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, esorta a "fare di tutto per isolare Putin e i suoi alleati". Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l'Ucraina, ma si sbagliava: e adesso "potrebbe aver rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale, concentrandosi nel sud e nell'est del Paese".
Secondo il vicesegretario della Nato, Mircea Geoana, nelle prossime settimane nel sud-est dell'Ucraina ci "sarà un altro tipo di guerra, più convenzionale e su scala più vasta". Parlando a Piazzapulita, Geoana ha aggiunto: "Il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all'Ucraina...".
In vista dell'offensiva di Mosca a sud-est, il Pentagono si prepara inviare a Kiev - tra l'altro - più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue Charles Michel anticipa che l'Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all'Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro.
Allo stesso tempo, l'Australia annuncia che invierà a Kiev i 20 veicoli corazzati richiesti dallo stesso presidente Zelensky. La corsa ad armare l'Ucraina, quindi, si fa più intesa di fronte alle atrocità di Mosca, mentre continuano le evacuazioni dalle zone più a rischio: ieri sono state evacuate almeno 4.676 persone attraverso 10 corridoi umanitari.
Zelensky ritiene che la situazione a Borodyanka sia "molto più orribile" rispetto al recente presunto massacro di civili compiuto a Bucha, che ha spinto molti nella comunità internazionale ad accusare Vladimir Putin di crimini di guerra e l'assemblea generale dell'Onu ad approvare la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. Nella risoluzione proposta da Usa e Gran Bretagna - tra i co-sponsor anche l'Italia - si esprime "grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca", a partire proprio da Bucha.
Da parte loro, i leader del G7 hanno concordato di vietare "nuovi investimenti in settori chiave dell'economia russa, compreso il settore energetico", oltre ad ampliare i divieti all'esportazione di determinati beni e ad imporre un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe.
Continua intanto l'offensiva di Mosca, anche se il Cremlino ammette che le forze russe hanno subito "perdite significative" in Ucraina: almeno due esplosioni hanno scosso Odessa nelle ultime ore, mentre il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha annunciato che 26 corpi sono stati estratti dalle macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, cittadina a nord-ovest di Kiev dove circa 200 residenti risultano dispersi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece reso noto che almeno 103 attacchi contro i servizi sanitari del Paese sono stati registrati dall'inizio dell'invasione, per un totale di 73 vittime e 51 feriti. Ma Zelensky non si perde d'animo e invita le ambasciate di tutto il mondo a tornare nella capitale: "Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici - ha detto il presidente ucraino -. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro".
L'ambasciatore della Lituania in Ucraina, Valdemaras Sarapinas, è tornato a Kiev dopo aver lavorato per oltre un mese da Leopoli (ovest). La Lettonia ha annunciato che la sua ambasciata a Kiev ha ripreso le sue attività e che l'ambasciatore vi farà rientro presto dopo consultazioni a Riga.