I 50 migliori ristoranti del mondo: ce n'è uno anche in Alto Adige, il top è in Danimarca
Molta Italia nella classifica dei Best: due nei primi 10, e al ventinovesimo posto Norbert Niederkofler con il suo St. Hubertus (grazie ai canederli)
ROMA. Parla sempre più italiano la grande cucina del mondo. Nel tetto del mondo , quello delineato oggi a Londra alla premiazione del The World's Best 50 Restaurant, entrano tre italiani: Lido 84 è ottavo, il padovano Massimiliano Alajmo de Le Calandre è al decimo posto, mentre il marchigiano Mauro Uliassi è il miglior scalatore di classifica piazzandosi al dodicesimo posto.
Buona la performance anche dell'abruzzese Niko Romito col Reale al 15esimo posto, nonché Piazza Duomo dello chef Enrico Crippa al 19 mentre al 29esimo posto si piazza un altoatesino: il St Hubertus di Norbert Nierderkofler.
Nella classifica il locale di San Cassiano in Badia è fra i Best 30. La giuria evidenzia il forte radicamento di Niederkofler con le Dolomiti, anche per quanto riguarda la scelta dei prodotti. Una nota di merito riguarda perciò il suo impegno per la sostenibilità sociale ed ambientale. Si citano il gelato al Graukaese ed i canederli nella versione Niederkofler.
Sul trono primeggia quest'anno il danese Rasmus Kofoed di Geranium a Copenaghen, partito favorito, che nel giudizio dei mille esperti internazionali è il miglior ristorante del mondo, mentre la medaglia d'argento è latinoamericana: va al peruviano Cenral.