Accordo Letta-Calenda, nell'uninominale 70% dei candidati al Pd e 30% ad Azione e +Europa
Intesa sulle candidature di coalizione nei collegi, Letta: un importante patto elettorale, all'interno di un accordo più largo con altre componenti a nostro avviso fondamentali
ROMA. Raggiunta l'intesa tra Pd e Azione-+Europa in vista delle elezioni del 25 settembre.
La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell'alleanza elettorale.
Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa. Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi.
Lo si legge nel testo dell'accordo sottoscritto oggi.
"Un momento per annunciare che a seguito di un incontro con delegazioni dei due partiti abbiamo siglato una intesa, che riteniamo molto importante, un patto elettorale, all'interno di un accordo più largo con altre componenti a nostro avviso fondamentali per essere vincenti nei confronti della destra", ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa alla Camera. "Non è immaginabile - ha attaccato il leader Dem - che il Paese dopo Draghi passi al governo delle destre o guidato da Giorgia Meloni. Dopo Draghi l'Italia ha bisogno di una esperienza di governo che porti avanti programmi che hanno avuto grande successo".
L'accordo con le due forze liberali arriva dopo la richiesta avanzata da Calenda contro la presenza di candidati di Verdi e Sinistra italiana nelle sfide nei collegi uninominali (pari al 37% dei seggi: viene eletto il candidato che prende più voti, mentre gli altri due terzi dei seggi sono attribuiti con il proporzionale).
I leader degli ecologisti e della formazione di Sinistra, Bonelli e Fratoianni, duramente attaccati da Calenda nei giorni scorsi, hanno criticato l'accordo, ribadendo i contenuti della loro proposta politica anche sul fronte della tutela ambientale e del pacifismo. Non è chiaro, ad ora se e quali saranno i rapporti elettorali fra il Pd e le due forze di sinistra.
Per il Pd all'incontro con Calenda hanno partecpato anche le capigruppo di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e il coordinatore della segreteria, Marco Meloni. Per Più Europa ci sono Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi.
"Veniamo con spirito costruttivo, non é difficile se c'é la volontà", aveva detto il leader di Azione entrando a Montecitorio.
Renzi? "Le porte sono aperte a tutti e io ci ho pensato molto. È del tutto evidente che la rottura in questa fase paga quasi sempre dal punto di vista dei numeri, ma non si fa politica per i numeri. Non credo che nessuno abbia mai messo veti dal punto di vista coalizione", ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, in conferenza stampa alla Camera.
"Un polo di centro, moderato, riformista, coerente con quello che abbiamo sempre detto alle prossime elezioni ci sarà. Saremo noi". Lo scrive su Twitter, poco dopo l'intesa siglata dal Pd con Azione e + Europa, il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato.
"Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda. In bocca al lupo alla nuova ammucchiata", è il commento a caldo su twitter del leader M5s, Giuseppe Conte. "Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda: in bocca al lupo alla nuova ammucchiata che va dalla Gelmini dei tagli alla scuola al Pd, passando per Calenda, che non ha mai messo ll naso fuori da una Ztl. Si riconoscono nell'" agenda Draghi".
Salario minimo legale, lotta all'inquinamento e alla precarietà giovanile saranno fuori dalla loro agenda. Nessun problema, ce ne occuperemo".
"Azione getta la maschera. È la quinta colonna del Partito democratico e della sinistra. Altro che progetto per creare un nuovo centro, altro che governo Draghi, semplicemente al servizio di chi vuole la patrimoniale per qualche posto in più", scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia.