Salman Rushdie pugnalato mentre stava tenendo una conferenza: è stato portato in ospedale e operato
Lo scrittore è stato subito sottoposto a un intervento chirurgico per curare le lesioni subite in particolare al collo: al momento non sono note le sue condizioni. La polizia ha fermato l'assalitore che ha agito durante un incontro in un centro nello stato di New York
WASHINGTON. Lo scrittore Salman Rushdie è stato aggredito oggi a New York mentre stava tenendo una conferenza.
Lo riporta un giornalista dell'Associated Press presente sul posto secondo il quale un uomo è salito sul palco sul quale si trovava lo scrittore e lo ha preso a pugni o a coltellate. L'assalitore è stato fermato subito dopo.
Secondo la Bbc, la polizia dello Stato di New York ha annunciato che Salman Rushdie è stato ferito al collo da un'arma da taglio.
Lo scrittore è riuscito ad alzarsi da solo dal palco al Chautauqua Institution, nello Stato di New York, dopo essere stato aggredito, secondo quanto scrive l'Independent online. L'Ap riferisce che è stato accompagnato in ospedale per accertamenti sulle ferite riportate.
Salman Rushdie è stato portato in sala operatoria dopo il trasporto in ospedale, ha reso noto il portavoce dello scrittore. "Salman è in chirurgia", ha detto senza fornire ulteriori dettagli sulle sue condizioni.
Secondo la Bbc, lo scrittore è stato colpito più volte al collo e al torace.
Una foto scattata subito dopo l'aggressione mostra un agente della sicurezza con le mani sul petto di Rushdie mentre un altro gli tiene le gambe sollevate in aria.
Non sono ancora chiare le condizioni di salute di Rushdie dopo l'aggressione.
Salman Rushide è "vivo e sta ricevendo le cure di cui ha bisogno in ospedale", ha detto in serata (ora italiana) la governatrice di New York Kathy Hochul parlando con la stampa.
Salman Rushdie è autore fra l'altro de 'I versetti satanici', il libro che venne bandito in Iran nel 1988 perché considerato blasfemo.
L'ayatollah Khomeini, l'anno dopo la pubblicazione del libro, lanciò una fatwa contro lo scrittore indiano offrendo una ricompensa da 3 milioni di dollari a chi lo avesse ucciso. La guida suprema Ali Khamenei ha rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019 via Twitter.