Letta si prepara all'addio: al congresso non sarò candidato. "Dopo la guerra e i rincari la gente si è spaventata e quando si alzano le paure la destra vince"
Il segretario democratico esamina il voto e annuncia che si farà da parte, pur difendendo le proprie scelte nella campagna elettorale. "Questa legislatura sarà la più a destra, è un rammarico profondo"
ROMA. "Assicurerò con spirito di servizio la guida del Pd fino al congresso a cui non mi presenterò da candidato". Lo annuncia il segretario del Pd Enrico Letta nel corso della conferenza stampa nella sede del partito dopo il risultato delle elezioni.
"Questa legislatura - prosegue - sarà la più a destra, è un rammarico profondo ma anche uno stimolo a continuare a lottare. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà a un congresso.
Vorrei che il congresso avvenisse in tempi più rapidi possibile, poi l'avvio della legislatura ha sempre una dinamica molto intensa ma in ottemperanza allo statuto e nei tempi possibili bisogna arrivare a un congresso che sia molto profondo, in cui ci sia un'analisi molto approfondita, un grande confronto di idee sul partito democratico di domani".
Letta ha rilanciato le accuse al M5S: "Se Meloni è a Palazzo Chigi questo è figlio della prima scelta, quella di Conte di far cadere Draghi"
Poi ha analizzato l'ultimo periodo: "Ero tornato il 14 marzo con due obiettivi: tenere unito e salvare il Pd dalla disgregazione, preparare una legislatura prossima nella quale vincessero i valori progressisti democratici. Il primo obiettivo è stato raggiunto: siamo una comunità viva, forte ed il Pd è la principale forza di opposizione, lavoreremo per costruire" l'alternativa. Nessun pentimento sulla campagna elettorale.
Replicando a una domanda su questo punto Letta ha osservato: "Non l'ho fatta per motivi tattici: credevo in quello che dicevo e credo che il nostro Paese entri in giorni bui, l'opposizione sarà istituzionale ma quello che ci divide dalla destra che oggi ha vinto è profondo ed era bene che gli italiani lo sapessero. Gli italiani hanno fatto un'altra scelta, una scelta che rispetto ma ho assolutamente creduto in quello che ho detto: siamo fortemente alternativi a questa destra, vigileremo e saremo determinanti e intransigenti nel nostro essere italiani dentro l'Europa.
La mia percezione - ha osservato - è che il vero cambio di clima nel nostro Paese sia avvenuto con l'arrivo della guerra e i conseguenti problemi legati all'energia. A gennaio il nostro Paese era in condizioni completamente diverse, poi la guerra ha terremotato le condizioni politiche nelle quali agire, ha alzato i livelli di paura" anche con la crisi energetica e l'inflazione e "quando si alzano le paure la destra vince, è successo in Svezia, succede in Italia, la destra è stata brava a cogliere questo clima".
Infine un accenno all'affluenza bassissima: "L'astensione è una pessima notizia, che deve far riflettere tutti, noi in primis, sul perché della disaffezione degli italiani, c'è stata una forte astensione da parte dei giovani e questo è inquietante e negativo".