Governo a caccia di fondi, anche il superbonus edilizio è nel mirino
Oltre al reddito di cittadinanza il nuovo esecutivo guidato dalla leader della destra potrebbe depotenziare la norma che consente interventi di miglioramento energetico a carico delle casse pubbliche. La premier Giorgia Meloni "I costi delle bollette sono diventati insostenibili, non c'è più tempo da perdere"
ROMA. Il governo, che domani si riunisce in un primo Cdm operativo, cerca le risorse per dar seguito agli impegni assunti in campagna elettorale ma gli spazi, come noto, non consentiranno di accogliere tutti i desiderata. Anche perché l'impatto della manovra, per avviare i primi interventi, far fronte alle urgenze (bollette innanzitutto), finanziare le spese indifferibili, sfiora già una cifra di tutto rispetto: circa 20 miliardi, che salgono a 40 secondo alcuni calcoli. Probabile che molte misure siano quindi solo avviate.
Un dato è certo: "I costi delle bollette sono diventati insostenibili", sottolinea anche oggi la premier, Giorgia Meloni, "non c'è più tempo da perdere". E mentre si guarda all'Istat che domani metterà nero su bianco il dato sul Pil del terzo trimestre, il governo ragiona sugli spazi di intervento sul deficit. Il compito non è semplice perché il rientro dal deficit resta sempre all'attenzione di Bruxelles. Ma arriva oggi una doccia fredda da Berlino che puntualizza attraverso il ministro delle Finanze, Christian Lindner un "no" all'ipotesi del rientro del debito da negoziare bilateralmente.
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, cerca intanto di accelerare sui cantieri, a partire dal Ponte sullo Stretto. Ne parlerà martedì 8 novembre con i governatori di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani. Molte, come in ogni manovra, le ipotesi che circolano, alcune di matrice politica, altre già visitate dall'esecutivo.
Oltre alla rivisitazione del Reddito di cittadinanza oggi un altro cavallo di battaglia dei 5S finisce nel mirino: il bonus del 110%.
Delicato e ancora aperto il capitolo Legge Fornero.
Oltre a una riproposizione, cambiando i criteri, di quota 102, si parla anche di un bonus per chi invece rimane al lavoro dopo i 63 anni.
Tra le mille ipotesi che vanno dai bonus, dalla flat tax agli incentivi verdi, anche un'altra sollecitazione arriva oggi: una super-deduzione per le aziende che assumono (fino al 150% in caso di persone fragili o che meritano tutela) mentre Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento assicura sui tempi e la presenza in bilancio della pace fiscale (non sarà "un condono", assicura).
Ciriani non fornisce ancora una data precisa per l'approdo in Parlamento della manovra ("dicembre sarà molto impegnativo") ma ribadisce le priorità: flat tax incrementale e taglio del cuneo fiscale. E il limite al contante? Potrebbe essere, come da mediazione, 5000 euro.