Giorno della Memoria, il presidente Mattarella: "È emerso un negazionismo subdolo e insidioso"
Anche la premier Giorgia Meloni ha diffuso un messaggio in occasione della ricorrenza: "La Shoah rappresenta l'abisso dell'umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l'infamia delle leggi razziali del 1938"
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ROMA. In occasione del Giorno della Memoria, che ricorre oggi venerdì 27 gennaio, si è svolta al Quirinale una commemorazione alla presenza di deportati sopravvissuti e rappresentanti delle istituzioni.
"I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell'Uomo sono la radicale negazione dell'universo che ha portato ad Auschwitz - ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - principi che oggi, purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante, alimentato dall'uso distorto dei social, dell'antisemitismo, dell'intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa".
"Il regime fascista, nel 1938, con le leggi razziali agì crudelmente contro una parte del nostro popolo - ha aggiunto Mattarella - significativo che la Costituzione volle sancire, all'articolo 3, la pari dignità ed eguaglianza di tutti i cittadini, anche con l'espressione "senza distinzione di razza". Taluno ha opinato che possa apparire una involontaria concessione terminologica a tesi implicitamente razziste. I Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse, in modo inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da quella razzista. Per ribadire mai più".
"La Shoah rappresenta l'abisso dell'umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l'infamia delle leggi razziali del 1938. È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca ad un mero esercizio di stile" ha dichiarato via social la premier Giorgia Meloni.
"Non basta ricordare, come facciamo oggi, nel Giorno internazionale della memoria: non ha senso piangere gli ebrei uccisi se non si sta dalla parte di quelli vivi, delle Comunità Ebraiche che spesso anche oggi sono vittime di pericolosi atti di antisemitismo. Ma soprattutto non basta ricordare se non si difende lo Stato di Israele, che è una grande democrazia amica dell'Italia, è lo Stato degli Ebrei, che ha accolto i sopravvissuti all'olocausto, ed è la garanzia che nulla di simile potrà mai più accadere in futuro", ha scritto sui social Silvio Berlusconi.
"Ricorderemo sempre i milioni di vittime uccise durante l'Olocausto. Ma il ricordo non è un obiettivo in sé. Dobbiamo fare un passo avanti. Combattiamo l'antisemitismo, che oggi è in aumento. E facciamo in modo che la vita ebraica prosperi in una società europea aperta e paritaria" ha scritto su twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.