Italia / Il caso

Cospito trasferito in ospedale dopo quasi quattro mesi di sciopero della fame

L'anarchico che contesta il regime carcerario dell'isolamento estremo 41bis, sarebbe a rischio di eventi fatali sulla propria salute, perché adesso oltre al cibo si rifiuta di assumere gli integratori. A Milano oggi, 11 febbraio, un nuovo corteo a sostegno del detenuto

MILANO. Alfredo Cospito è stato trasferito dal centro clinico del carcere di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo di Milano.

Da quanto si è appreso da ambienti carcerari e giudiziari milanesi, per l'esponente anarchico, che si trova al 41 bis e che sta portando avanti lo sciopero della fame da quasi 4 mesi, si è reso necessario il ricovero ospedaliero in quanto, oltre al cibo, si rifiuta di assumere anche gli integratori.

Alfredo Cospito pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali, ha riferito il medico di parte all'avvocato Flavio Rossi Albertini dopo la visita effettuata in carcere oggi a Opera.

L'anarchico, in base a quanto aggiunge il medico, "è determinato ad andare avanti con la protesta. È lucido e cammina sulle proprie gambe". Il consulente ha definito le condizioni "serie". "I parametri tengono ma basta poco perchè la situazione precipiti senza dei segni particolari di allarme" preventivo, ha aggiunto.

Oggi nel tardo pomeriggio si tiene un corteo milanese a sostegno di Cospito. Sono circa 200, verso le 18, le persone appartenenti alle associazioni anarchiche, di cui alcune provenienti anche dal Piemonte, che hanno aderito alla manifestazione, adesso dirette verso piazzale Lodi. In testa al corteo, uno striscione con scritto "Contro il 41 bis per un mondo senza galere libertà per tutte e tutti", già esposto in occasione delle altre manifestazioni milanesi per Cospito. Alcuni gavettoni e fumogeni sono stati lanciati in direzione dei giornalisti subito dopo la partenza del corteo.

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