Si dimette il manager di una società pubblica che in un email al cda ha citato frasi di Mussolini
Claudio Anastasio lascia l'incarico alla 3-I (che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat) dopo l'onda di indignazione sulla citazione del discorso fatto dal dittatore fascista nel gennaio del 1925 in cui rivendicava la responsabilità politica del delitto Matteotti
ROMA. Il presidente della società 3-I, Claudio Anastasio, si è dimesso. Si apprende da fonti di governo. Secondo il quotidiano La Repubblica, Anastasio aveva inviato ai componenti del Cda della società pubblica che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat, una mail con una citazione esplicita del discorso di Benito Mussolini del gennaio del 1925, con cui il capo del fascismo rivendicava la responsabilità politica del delitto Matteotti.
"L'uso della rivendicazione dell'omicidio Matteotti è vomitevole, il governo revochi subito la nomina di Anastasio alla guida della società pubblica 3-I", aveva commentato ieri il deputato del Pd, Claudio Mancini. "Il governo spieghi in Parlamento perché è stato nominato e quali interessi muovono una lettera di minacce così esplicita ai componenti del Cda", aggiunge Mancini.
Duro anche il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: "Le parole del presidente Claudio Anastasio che - come riportato da Repubblica - ha inviato via mail al consiglio di amministrazione della societá pubblica che controlla il software di Inail, Inps e Istat, citando le parole di Benito Mussolini in occasione del dibattito alla Camera dei deputati dopo il delitto Matteotti, sono gravissime.
Giorgia Meloni dovrebbe sapere che Matteotti fu rapito e ucciso dal regime fascista proprio perché denunciava le violenze di Mussolini in italia, quindi pretenda e ottenga le dimissioni immediate di Anastasio dal suo ruolo.
Le frasi di Anastasio - prosegue Bonelli - rappresentano il modo di portare avanti quel revisionismo storico che la destra vorrebbe compiere. Siamo con Ezio Mauro quando sostiene che Giorgia Meloni si rifiuta di fare 'un gesto di chiarezza rispetto al mondo da cui proviene' mentre ordisce il disegno di 'neutralizzare la memoria del fascismo' e di cancellare 'l'antifascismo come cultura civile del Paese'. Anche perché gli storici ricordano proprio quelle parole di Mussolini come l'esatto momento che ha portato alla trasformazione del regime fascista in dittatura", conclude l'esponente dei Verdi.
Una richiesta di dimissioni era arrivata anche da Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali, primo firmatario, con Arturo Scotto del Pd, della proposta di legge per celebrare Giacomo Matteotti.
"Via subito Claudio Anastasio dalla guida della società pubblica 3-I. Siamo indignati. Noi abbiamo presentato la proposta di legge per celebrare Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio mentre un manager di fiducia del Governo, in una sua minacciosa lettera ai componenti del Cda della 3-I, usa le parole di Mussolini che rivendicava l'assassinio politico del leader socialista. Non solo Anastasio deve andarsene ma Giorgia Meloni spieghi come sia stato possibile la nomina di quel manager", scrive Zaratti.