Economia / La scelta

La Bce alza i tassi di mezzo punto: si passa al 3,5%

Nessun accenno ad altre mosse sul fronte finanziario. Ma la Banca centrale europea si dice pronta a intervenire sulle tensioni nei mercati

 

ROMA. La Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%.

Lo comunica l'Istituto centrale che non ha inserito nel comunicato sulla decisione odierna del rialzo dei tassi, alcun riferimento alle prossime mosse. "Il Consiglio direttivo della Bce segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'euro" si legge inoltre nella nota.

L'aumento dei tassi in funzione anti inflazione, preoccupa i consumetori per i riflessi sui mutui variabili.

Intanto, Credit Suisse rimbalza alla Borsa di Zurigo (+22,5%) dopo un volo del 40% in avvio e quasi annulla la perdita del 24% registrata mercoledì quando il gruppo svizzero è stato l'epicentro di una nuovo terremoto sui mercati, a pochi giorni dal fallimento dell'americana Svb.

A innescare il panico sono state le parole di Al Khudairy, presidente della Saudi National Bank, che non fornirà nuove risorse all'istituto di cui i sauditi sono azionisti col 10%. E' intervenuta allora la Swiss National Bank (SNB), la banca centrale svizzera, rendendosi pronta a fornire liquidità per ristabilire la fiducia. La disponibiltà è stata colta al volo da Credit Suisse che prenderà a prestito fino a 54 miliardi di dollari dalla SNB e riacquisterà debito per 3 miliardi.

La notizia è bastata a ridimensionare un po' di timori sulle sorti del gruppo svizzero i cui credit default swaps, che ieri erano esplosi, si sono stretti (di 15,7 punti base a 964,6 il Cds a 5 anni) così come i rendimenti dei titoli di Stato. C' è attesa per la Bce e l'idea prevalente è che nella riunione di oggi confermi un rialzo dello 0,5% dei tassi per tenere a bada l'inflazione anche se qualche investitore scommette in una mossa meno decisa, vista le ultime vicende bancarie, e quindi in un ritocco di solo lo 0,25%.

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