La giovane hostess trevigiana arrestata in Arabia Saudita: "Non avevo la droga"
Il console ha potuto incontrare in carcere la ragazza italiana: è apparsa scossa "ma sta bene ed è in buone condizioni fisiche e psicologiche". Intanto Castelminio di Resana, un paesino di 9mila abitanti, è pronto a mobilitarsi al grido di "Liberate Ilaria". Il sindaco Bosa: i familiari sono certi che Ilaria sia caduta in una trappola e che non c'entra nulla, continuano ad avere fiducia nelle istituzioni
IL FATTO Angoscia per la giovane hostess trevigiana arrestata in Arabia Saudita
TRENTO. I familiari di Ilaria De Rosa, l'hostess di 23 di origini trevigiane rinchiusa dagli inizi di maggio in un carcere vicino a Jeddah, in Arabia Saudita, continuano a tacere e a non commentare dalla loro casa di Castelminio di Resana l'evoluzione della difficile vicenda che riguarda la figlia, accusata di possesso e consumo di droga.
Le persiane dell'abitazione anche ieri erano sono abbassate e non è stato fatto avvicinare neppure il parroco, venuto a portare conforto. Un silenzio non casuale per far lavorare senza interferenze la diplomazia italiana che sta seguendo il caso, tanto più per un reato gravissimo per la giustizia locale.
Fonti vicine ai familiari e ai conoscenti della ragazza fanno comunque trapelare la convinzione che Ilaria non c'entri con la droga e che risulterebbe inverosimile la ricostruzione secondo la quale sarebbe stata trovata con uno spinello nel reggiseno durante un controllo di polizia nel mezzo di una festa sulla spiaggia con alcuni amici tunisini.
Il primo a non dare credito a questa ipotesi è il sindaco di Resana, Stefano Bosa, per il quale l'hostess, proprio per il suo lavoro di assistente di volo per la compagnia aerea lituana Avion Express, sarebbe sottoposta a continui test antidroga.
"Ho chiamato - spiega all'Ansa - anche oggi i familiari, la madre e la sorella, le ho sentite più sollevate per il fatto che il console è riuscito a parlare. Adesso aspettano che la cosa sia chiarita. Sono certi che Ilaria sia caduta in una trappola e che non c'entra nulla, continuano ad avere fiducia nelle istituzioni. Raccolgo di continuo testimonianze di vicinanza anche da parte di coetanee di Ilaria che mi fermano per strada e chiedono informazioni".
Più verosimile, secondo l'entourage dei De Rosa, che nella compagnia di quella sera effettivamente qualcuno avesse della droga e che Ilaria abbia finito per andarci di mezzo.
Hanno rassicurato i familiari le notizie uscite dopo la visita avuta ieri da parte del console generale Leonardo Maria Costa in un ufficio amministrativo, dove la giovane è stata condotta dalla zona detentiva.
Ilaria è apparsa scossa "ma sta bene ed è in buone condizioni fisiche e psicologiche" è stata l'informazione che ha ridato speranza a mamma Marisa Bion, accanto a cui si trova Laura, l'altra figlia che ha portato con sè da Bruxelles il nipotino. Un ulteriore elemento che induce all'ottimismo, viene rilevato, è il fatto che sia stato concesso a Ilaria il mandato per avere avvocati locali in grado di assisterla in accordo con il consolato.
Una voce insistente dà in Arabia da alcune ore anche il padre della hostess, Michele De Rosa, ufficiale dell'Aeronautica in servizio in una base Nato.
Intanto Castelminio di Resana, un paesino di 9mila abitanti, è pronto a mobilitarsi al grido di "Liberate Ilaria" . Per strada non si parla d'altro: "è una ragazza in gamba, abituata a stare in giro per il mondo e a viaggiare - commenta una signora che afferma di conoscere bene la famiglia - c'è sicuramente un errore, sono sicura che si chiarirà tutto in breve tempo".