Usa, il colosso chimico 3M paga 10 miliardi per inquinamento delle acque con Pfas
La società ha raggiunto un accordo dopo le accuse di aver contaminato l'acqua potabile con i cosiddetti prodotti "chimici per sempre" (molto utilizzati, dalla schiuma antincendio ai rivestimenti antiaderenti). I soldi serviranno alle istituzioni locali per i test e la pulizia dalle sostanze nelle forniture idriche pubbliche
MAPPA Le contaminazioni da Pfas in Trentino Alto Adige
PROVINCIA Appa: «Nessuna criticità in Trentino»
IL PUNTO Pfas, quelle sostanze che ci avvelenano
VICENZA I processi sull'inquinamento da Pfas zzo Pfas
ROMA. Il gigante chimico e manifatturiero 3M ha raggiunto un accordo da 10,3 miliardi di dollari per le accuse di aver contaminato l'acqua potabile con i cosiddetti prodotti "chimici per sempre" (Pfas) utilizzati in modo molto diffuso, dalla schiuma antincendio ai rivestimenti antiaderenti.
In base all'accordo, 3M pagherà la somma in 13 anni a tutte le città, contee e villaggi per testare e ripulire le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche nelle forniture idriche pubbliche.
La società, che sta affrontando circa 4.000 azioni legali da parte di Stati e ed enti locali per la contaminazione da Pfas, non ha ammesso alcuna responsabilità.
3M ha affermato che l'accordo riguarda la bonifica per i fornitori di acqua che hanno rilevato le sostanze chimiche in questione "a qualsiasi livello o potrebbero farlo in futuro".