Libia, un'ecatombe a Derna per le alluvioni: la stima dei morti sale a ventimila
Il drammatico annuncio del direttore del Centro medico Al-Bada, mentre gli aiuti internazionali cominciano a poco a poco ad arrivare sul posto, dopo le devastazioni della tempesta Daniel. Partito il primo contingente di vigili del fuoco italiani
ROMA. È un'ecatombe senza fine nella devastata città portuale di Derna, in Libia, dove potrebbero essere circa 20.000 i morti per la tempesta Daniel che sabato notte si è abbattuta sulla costa settentrionale della Libia. A fronte delle 10.000 vittime dichiarate dalle agenzie umanitarie ufficiali come la Mezzaluna Rossa libica, la nuova drammatica stima di 20.000 morti è del direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, citato dal Guardian, mentre gli aiuti internazionali cominciano a poco a poco ad arrivare sul posto.
Il mare continua a restituire i cadaveri delle vittime, riversi nelle strade, ma ci vorrà tempo perché un bilancio ufficiale sia confermato. La devastazione è anche peggiore di quanto si temeva inizialmente.
"Il mare scarica costantemente dozzine di corpi", ha detto Hichem Abu Chkiouat, ministro dell'aviazione civile nell'amministrazione che governa la Libia orientale, ripreso dal quotidiano britannico, e ha aggiunto che la ricostruzione costerà miliardi di dollari.
Le popolazioni locali sono disperate anche pe rla grave scarsità di mezzi di soccorso messi a disposizione dalle autorità libiche.
Le stesse Nazioni unite hanno rifornimenti di emergenza limitati in Libia: lo ha dichiarato il rappresentante dell'Unicef nel Paese, Michele Servadei, ad Al Jazeera. Servadei ha affermato che le inondazioni hanno cancellato anni di sviluppi a Derna: a causa di anni di conflitto interno, la città costiera era passata da una fase di emergenza a una di sviluppo e ripresa ma le devastanti inondazioni causate dalla tempesta Daniel hanno cancellato i progressi fatti sul campo.
Servadei ha sottolineato che le scorte delle Nazioni Unite per rispondere alla crisi sono limitate anche a causa del loro utilizzo per affrontare la crisi migratoria. "Non ci sono rimaste molte scorte di emergenza", ha detto l'alto funzionario ad Al Jazeera da Tripoli. Servadei ha precisato che l'agenzia dell'Onu si sta concentrando ora sulla fornitura di medicinali, sulla creazione di un supporto psicologico e sulla registrazione delle famiglie per mappare i bambini non accompagnati.
Oggi è decollato da Pisa alle 13.30 il contingente dei vigili del fuoco italiani diretto in Libia. Il contingente è composto da 27 vigili del fuoco, esperti nel soccorso acquatico, operatori Nbcr (Nucleare Biologico chimico Radiologico), unità Tast (Technical Assistence and Support Team) e un esperto in Comunicazione in emergenza, provenienti dai comandi di Lazio, Toscana, Liguria, Lombardia e Campania.
Il team è diretto nella città di Derna a bordo del C130 dell'Aeronautica militare. Il contingente, sottolinea il dipartimento dei vigili del fuoco, segue l'advance team da ieri in Libia, composto da personale del dipartimento della Protezione civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco,, del Comando operativo di vertice interforze e del ministero degli esteri e della Cooperazione internazionale. Altri contingenti di vigili del fuoco seguiranno, per il trasporto delle attrezzature necessarie per il soccorso.