Istat: "Donne più istruite ma peggiora divario sul lavoro"
A Sud l'occupazione di giovani laureati più bassa di 20 punti
(ANSA) - ROMA, 06 OTT - Svantaggi crescenti delle donne rispetto agli uomini, dei giovani laureati del Mezzogiorno rispetto a quelli del resto del Paese e dei ragazzi che vengono da famiglie con un basso livello di istruzione. Sono alcuni degli aspetti principali che emergono dal report dell'Istat 'Livelli di istruzione e ritorni occupazionali. Anno 2022'. Vi emerge che donne sono più istruite, ma i differenziali occupazionali di genere sono in peggioramento. L'Istat evidenzia che in particolare la quota di donne tra 25 e 34 anni laureate è del 35,5% contro il 23,1% degli uomini. Il vantaggio femminile nell'istruzione non si traduce però in un vantaggio lavorativo: il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile (57,3% contro 78%) e il divario di genere è in aumento nel 2022. Anche tra Mezzogiorno e Centro-nord è per l'Istat "ancora profondo il gap di istruzione e occupazione". Nel Sud Italia, i laureati 30-34enni (21,6% contro 29,6% del Nord) hanno un tasso di occupazione 20 punti più basso rispetto al Nord (69,9%, contro 89,2%). Inoltre il report segnala se i genitori hanno un basso livello di istruzione, un giovane su quattro abbandona precocemente gli studi e uno su 10 raggiunge il titolo terziario. Con almeno un genitore laureato, invece, le quote sono, rispettivamente, meno di tre su 100 e circa sette su 10. Il rapporto registra anche aspetti positivi. Nel 2022, fra gli under 35 con laurea o diploma conseguiti da almeno un anno e non oltre tre, cresce il tasso di occupazione: 56,5% tra i diplomati e 74,6% tra i laureati (+6,6 e +7,1 punti sul 2021). Per i laureati il valore supera di 4 punti il livello raggiunto prima della crisi del 2008. Restano molto ampie le distanze con l'Europa. (ANSA).