Gino Cecchettin al funerale di Giulia: uniamoci contro la violenza, che la sua morte spinga il cambiamento
A Padova, davanti a una grande folla, il padre della giovane vittima, ha lanciato in chiesa un nuovo appello all'impegno, inanzitutto dei maschi, per una trasformazione anche culturale che cancelli ogni forma di violenza sulle donne. Accanto a lui la figlia Elena e il figlio Davide
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PADOVA. Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, è rimasta sempre stretta a padre, Gino, sottobraccio, durante la prima parte della messa dei funerali a Padova, davanti a una folla immensa, oltre diecimila persone riunite in Prato della Valle. La si è potuta vedere con il capo appoggiato alla spalla del papà, gli occhi socchiusi. A fianco di Gino Cecchettin l'altro figlio, Davide, 17enne, il volto tirato, lo sguardo fisso sull'altare.
"Il femmincidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle; invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi, fino a perdere la loro libertà, prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Com'è può essere successo a Giulia?", ha chiesto Gino Cecchettin, durante il messaggio ai funerali della figlia.
"Ci sono tante responsabilità - ha aggiunto - ma quella educativa coinvolge tutti. Mi rivolgo per primi agli uomini: per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro la violenza di genere. Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare", è l'auspicio espresso dal padre della giovane uccisa dal'ex fidanzato.
"Mia figlia Giulia era proprio come l'avete conosciuta, una giovane donna straordinaria, allegra e vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma.", ha aggiunto.
"Cara Giulia è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni. Io ti amo tanto, e anche Elena e Davide di adorano, Io non so pregare, ma so sperare. Voglio sperare insieme a te a alla mamma, e a tutti voi qui pressenti, che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite, e un giorno possa germogliare, e produca il suo frutto di amore, di perdono, e di pace. Addio Giulia, amore mio", ha concluso Gino Cecchettin.