Getta la figlia dal primo piano e poi si butta: 43enne arrestato, la bimba si salva
È accaduto nella notte a Cinto Caomaggiore (Venezia), al confine tra Veneto e Friuli: i vicini hanno udito due tonfi e si sono affacciati, l'uomo pronunciava frasi sconnesse e girovagava nel giardino, la piccola piangeva. Per lui ipotesi di reato di tentato omicidio, per la bambina una prognosi di trenta giorni
VENEZIA. Due tonfi nella notte in un paese avvolto dalla nebbia. Subito dopo, il pianto disperato di una bambina. È quanto hanno udito i residenti di un'arteria periferica di Cinto Caomaggiore (Venezia), paesino al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, attorno a mezzanotte di ieri, 4 gennaio. Si sono affacciati e hanno visto un uomo - un 43enne residente in paese - che stava pronunciando frasi sconnesse e girovagava nel giardino. A poca distanza c'era la figlia, di soli 5 anni, in lacrime, con una ferita alla testa.
Da quanto si è appreso, la piccola stava trascorrendo alcuni giorni delle vacanze natalizie dal padre, poiché i genitori sono separati.
L'ipotesi degli investigatori è che il papà abbia gettato nel vuoto la figlioletta, dal terrazzo della propria abitazione posta al primo piano, da un'altezza per fortuna limitata.
L'impatto al suolo sarebbe stato attutito dal giardino sottostante. Pochi istanti dopo il folle gesto, l'uomo si sarebbe buttato a propria volta, restando praticamente illeso, salvo alcune contusioni agli arti.
Subito è scattata la macchina dei soccorsi e, in pochi minuti, sono arrivati i carabinieri della vicina Portogruaro che hanno preso in custodia l'uomo il quale, secondo i testimoni, non era presente a se stesso e farfugliava parole senza senso.
La bimba è stata affidata all'equipe medica di un'ambulanza, poiché l'elisoccorso notturno non è potuto decollare per problemi di visibilità. È stata ricoverata d'urgenza, in codice rosso all'ospedale di Treviso, dove l'ha raggiunta la madre, che abita nel paese confinante a quello dove si è verificato l'inquietante episodio. In mattinata la prognosi è stata sciolta: se la caverà in trenta giorni.
Il papà è stato portato dai militari dell'Arma all'ospedale di Pordenone dove è stato sottoposto ad accertamenti. Al termine del consulto psichiatrico, nei suoi confronti è scattato il fermo di polizia giudiziaria come indiziato di delitto, per l'ipotesi di reato di tentato omicidio. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Pordenone.
Secondo quanto hanno potuto ricostruire gli investigatori, l'uomo non era seguito dai servizi sociali e non aveva mai palesato precedenti problemi psicologici.
I sindaci dei due comuni in cui vivono i genitori si sono messi immediatamente a disposizione della madre, per qualunque necessità si palesasse in queste ore convulse.