Strage a Mosca: trovate 143 vittime, un centinaio i feriti nell'attacco rivendicato dall'Isis
Nella sala da concerto Crocus, un commando terroristico ha aperto il fuoco sul pubblico e ha lanciato granate esplosive. Quattro dei presunti attentatori sono stati arrestati: avevano passaporti del Tagikistan
CREMLINO Putin: al confine ucraino passaggio per i terroristi. Kiev: "Totalmente estranei"
CONFESSIONE Uno dei fermati ammette di aver partecipato all'attacco
INSEGUIMENTO Arrestati quattro dei presunti assalitori
VIDEO Mosca, il pubblico in fuga durante l'attacco
VIDEO Irruzione degli attentatori nella sala da concerto
MOSCA. Mosca è tornata a vivere i peggiori incubi degli attacchi terroristici ceceni degli anni '90 quando stasera un gruppo di uomini armati, in tenuta mimetica, ha fatto irruzione in una sala da concerti a nord-ovest del centro aprendo il fuoco senza pietà sugli spettatori. Secondo alcune testimonianze, gli assalitori avrebbero lanciato anche granate o bottiglie incendiarie e poco dopo l'intero edificio si è trasformato in un rogo.
Almeno 143 morti e un centinaio di feriti, tra cui alcuni bambini, sarebbe il bilancio aggiornato nella notte, secondo alcuni media russi e ripreso dalle testate internazionali. Ma è una cifra non ancora confermata dai servizi di sicurezza interni russi, Fsb. I numeri potrebbero dunque cambiare ancora nel corso delle prossime ore.
Il Cremlino ha annunciato questa mattina, sabato, che sono state fermate undici persone, fre le quali quattro uomini ritenuti componenti del commando che ha fatto irruzione nella sala.
Verso le 13 ha parlato alla nazione il presidente Putin, apparso in tv. Identificheremo tutti coloro che sono dietro a questo atto terroristico e pagheranno per questo", ha detto. Putin ha poi riferito che i quattro responsabili dell'attacco al Crocus City Hall sono stati arrestati e che ci sono indicazioni che stavano cercando di entrare in Ucraina. Dai risultati parziali dell'inchiesta è emerso che dalla parte ucraina del confine era stata creata "una finestra" per permettere ai quattro attentatori del Crocus City Hall di Mosca di attraversare il confine, ha affermato.
Kiev ha ripetuto subito dopo che è estranea totalmente ai fatti tragici di ieri e ha definito "assurda" ogni ricostruzione diversa.
Il capo della commissione per la politica dell'informazione della Duma di Stato Alexander Khinshtein aveva dichiarato che le forze dell'ordine hanno arrestato due presunti sospetti per l'attacco terroristico al Crocus: "Secondo le prime informazioni, l'auto dei sospettati è stata avvistata ieri sera vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachinsky della regione di Bryansk. L'auto non si è fermata alla richiesta degli agenti di polizia e ha cercato di fuggire", ha scritto su Telegram Khinshtein.
Secondo il suo resoconto, l'auto si è ribaltata durante l'inseguimento. "Uno dei terroristi è stato arrestato sul posto e gli altri sono fuggiti nella foresta. Un secondo sospettato è stato trovato e arrestato in un'operazione di ricerca alle 3,50 del mattino. Le ricerche degli altri proseguono", aveva aggiunto. Khinshtein ha detto che sono stati sequestrati una pistola, una cartuccia per fucile d'assalto AKM e passaporti tagiki.
Le autorità hanno aperto un'inchiesta per terrorismo e qualche ora dopo l'Isis ha rivendicato l'attacco. Miliziani dello Stato islamico, si legge in un messaggio sul canale Telegram del gruppo jihadista, "hanno attaccato un grande raduno (...) alla periferia di Mosca" e poi si sono "ritirati sani e salvi nelle loro basi".
Secondo i servizi di sicurezza russi (Fsb) i sospettati per l'attentato di ieri sera al Crocus City Hall di Mosca avevano "contatti" in Ucraina. I terroristi, ha detto l'Fsb citato dalla Tass, hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina.
Per i servizi, "dopo aver compiuto l'attacco terroristico, i criminali avevano pianificato di attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti appropriati sul versante ucraino", ha dichiarato l'Fsb, citato dalla Tass, secondo cui i sospettati sono stati arrestati in una regione russa al confine con l'Ucraina.
Il gruppo jihadista Stato Islamico ha rivendicato ieri sera la responsabilità dell'attacco, mentre l'Ucraina ha negato ogni coinvolgimento.
Circa due settimane fa l'Fsb aveva detto di avere eliminato una cellula della branca afghana dell'Isis che pianificava un attacco armato nella capitale. L'attacco di questa sera è avvenuto nel quartiere di Krasnogorsk, fuori e dentro la sala da concerti Crocus City Hall, la più grande di Mosca con una capacità di oltre 6mila persone, dove stava per esibirsi la rock band Picnic.
Un centinaio di persone sono state tratte in salvo da dentro la sala o dal tetto, dove si erano rifugiate e che poi in parte è crollato a causa delle fiamme. Per spegnere l'incendio sono stati fatti alzare in volo alcuni elicotteri.
L'ambasciata italiana si è immediatamente attivata per verificare l'eventuale presenza di italiani, che al momento non risulta. In un video si vedono gli assalitori - almeno quattro, altri parlano di cinque - che si avvicinano armi in pugno verso l'entrata della sala da concerti, situata nel salone di un centro commerciale, e sparano a sangue freddo su alcune persone che cercano di ripararsi in un angolo.
In un altro video, rilanciato da Novaja Gazeta Europa, si vedono decine di persone accalcarsi verso l'uscita dell'edificio per sfuggire all'attacco, mentre intorno si riconoscono ben visibili decine di corpi raggiunti dai colpi d'arma da fuoco. Secondo informazioni non confermate, 4 dei 5 assalitori sarebbero riusciti a scappare dopo la strage.
Ria Novosti ha pubblicato una foto della vettura usata dagli assalitori per lasciare il luogo della strage: una Renault Symbol bianca. Tutti gli eventi di massa e di intrattenimento in Russia sono stati cancellati per i prossimi giorni, mentre sono stati rafforzati i controlli di sicurezza sui mezzi di trasporto pubblici e negli aeroporti.
Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby, "non c'è alcun segno al momento del coinvolgimento dell'Ucraina o di ucraini nella sparatoria a Mosca".
"Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati affidabili al riguardo - ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova - questi dati devono essere immediatamente condivisi con la parte russa. E se non hanno informazioni, la Casa Bianca non ha il diritto di pronunciare assoluzioni nei confronti di nessuno".
Lo scorso 7 marzo l'ambasciata americana a Mosca aveva messo in guardia i propri cittadini per possibili attentati terroristici nelle 48 ore successive, specie ad eventi affollati come concerti musicali. E la Cnn, citando "fonti informate", ha detto che gli Usa avevano avvertito la Russia del rischio di attacchi da parte dell'Isis.
Anche la presidenza ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento, così come ha fatto il Corpo dei Volontari Russi (Rdk), una delle unità paramilitari inquadrate nelle forze di Kiev che nelle ultime settimane hanno rivendicato diversi tentativi di infiltrazione nelle regioni russe frontaliere di Belgorod e Kursk.
Ad alzare però subito i toni ci ha pensato l'ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, il falco Dmitry Medvedev: "Se fosse accertato che dietro ci sono terroristi del regime di Kiev, dovranno essere tutti trovati e uccisi senza pietà, compresi i leader dello Stato che ha commesso tali atrocità", ha minacciato sul suo canale Telegram.
Mentre da Kiev l'Intelligence del ministero della Difesa ha parlato dell'attacco come di "una provocazione deliberata da parte del regime di Putin".
L'allarme dell'ambasciata americana era stato lanciato dopo che, il giorno prima, l'Fsb aveva detto di aver sventato un attacco con armi da fuoco contro i fedeli di una sinagoga nella capitale.
L'intelligence russa aveva precisato che l'attentato era stato pianificato da una cellula del Wilayat Khorasan, la branca afghana dell'Isis, apparsa per la prima volta nel 2014, che si pone come obiettivo la fondazione di un nuovo califfato che riunisca vari Paesi asiatici, tra cui l'Afghanistan, il Pakistan, l'Iran, ma anche alcune ex repubbliche sovietiche, come il Turkmenistan, il Tagikistan e l'Uzbekistan.
La premier Giorgia Meloni ha espresso la "ferma e totale condanna del governo italiano per questo efferato atto di terrorismo", affermando che "l'orrore del massacro di civili innocenti a Mosca è inaccettabile".
E il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scrive: "Il crudele attentato terroristico consumato a Mosca invoca la più ferma condanna. Orrore ed esecrazione debbono accompagnare la violenza contro tutte le innocenti vittime civili. Combattere ogni forma di terrorismo deve essere un impegno comune a tutta la comunità internazionale".
Anche l'Unione europea ha condannato l'assalto, e la Casa Bianca ha detto che i suoi "pensieri sono per le vittime del terribile attacco".