Treviso, trovati i corpi di mamma e figlia: erano abbracciate
Rinvenuti in un isolotto del fiume Piave, la donna aveva lasciato su un tavolo di casa a Miane una lettera di cinque pagine, nella quale annunciava l'intenzione di volersi suicidare. La madre sarebbe entrata in acqua con la figlioletta in braccio, lasciandosi scivolare dentro
IL DRAMMA Mostizzolo, sotto il ponte i corpi senza vita di madre e figlioletto
VAL DI NON La mamma aveva 41 anni, il bimbo appena quattro
TREVISO. Sono stati trovati i corpi di Susanna Recchia (foto), 45 anni, scomparsa dalla casa di Miane (Treviso) da venerdì sera assieme alla figlia di tre anni. Il ritrovamento, come conferma l'assessore veneto alla Protezione civile Giampaolo Bottacin, è stato fatto in un isolotto del fiume Piave a valle del ponte di Vidor (Treviso).
Sul posto stanno operando le forze dell'ordine, i volontari della Protezione civile e i vigili del fuoco. Vengono impiegati, tra l'altro, un elicottero, squadre nautiche dei pompieri, droni e cani molecolari.
Secondo una prima ricostruzione, Susanna Recchia si sarebbe fatta travolgere dal fiume Piave portando con sé la figlia di tre anni. Lo si apprende da fonti che riferiscono come i due corpi siano stati trovati abbracciati.
Stando a quanto riferiscono le forze dell'ordine, la donna sarebbe entrata nel Piave, non gettandosi dal ponte, ma lasciandosi scivolare, già venerdì sera, da una riva del fiume dove sono state individuate le ultime tracce dai cani molecolari.
Poi il corso d'acqua ha trascinato i corpi sull'isolotto a circa un chilometro a valle. Sulla vicenda indaga la Pm di Treviso Barbara Sabbatini che nelle prossime ore deciderà o meno se procedere alle autopsie.
Susanna, di professione igienista dentale, oltre alla bimba di tre anni aveva tre figli avuti da una precedente relazione. Dai vicini di casa viene descritta come una donna molto riservata con pochissime amicizie.
Anche dal racconto dell'ex compagno, padre della bimba, emerge che non aveva mai tenuto comportamenti che lasciassero pensare a quanto poi è accaduto. Anche se - riferisce l'ex compagno - proprio la separazione aveva provocato una sorta di disagio e di disorientamento di Susanna.
L'auto della donna, una Volkswagen Tiguan di colore bianco, era stata trovata vuota nel tardo pomeriggio di ieri, a Covolo di Pederobba (Treviso), vicino al ponte di Vidor che attraversa il fiume Piave.
La segnalazione della scomparsa era stata fatta dal compagno di Susanna, che si era recato nella sua abitazione per prendere la figlia, non trovando né la piccola né la madre. Ha quindi allertato la polizia, e l'allarme è stato diramato anche alla Prefettura di Treviso.
Un elemento emerso in serata ha però accentuato l'angoscia attorno a questa vicenda: la donna ha lasciato su un tavolo di casa una lettera di cinque pagine, nella quale annuncia l'intenzione di volersi uccidere. È stato il compagno a consegnare i fogli alla polizia.
Secondo quanto si è appreso da fonti qualificate, la 45enne viveva una situazione di forte disagio psicologico, accentuata dal fatto che si stava separando dal compagno.
La donna aveva lasciato a casa il telefono cellulare ed il portafoglio con i documenti. Da ieri le ricerche in tutta la provincia e nei territori limitrofi con verifiche attraverso i sistemi di videosorveglianza pubblici e privati e dispositivi per il riconoscimento automatico della targa.
Nella zona di Vidor ha perso la vita a inizio luglio anche Alex Marangon, il giovane 25 enne di Marcon (Venezia), il cui corpo è stato trovato nel Piave. Ora si apprende che il ragazzo aveva assunto la ayahuasca, una sostanza allucinogena.
Come riferiscono i quotidiani locali la certezza si sarebbe avuta dal risultato degli esami tossicologici disposti dalla Procura di Treviso, analisi che saranno approfondite per la probabile presenza nell'organismo anche di altre sostanze.
Alex, la notte tra il 29 e il 30 giugno, aveva partecipato a un rito sciamanico all'abazia di Vidor (Treviso) per poi allontanarsi. Inizialmente si era parlato di una tragedia senza interventi di altre persone, ma trovato il corpo nel fiume Piave alle Grave di Ciano, l'autopsia aveva stabilito che si trattava di morte violenta facendo scattare l'inchiesta.