Medioriente / Guerra

Libano, attacchi israeliani contro le basi dei caschi blu: Roma protesta

Due militari di nazionalità indonesiana sono rimasti feriti da un carro armato che ha sparato centrando una torretta di osservazione, nessuno tra i circa mille soldati italiani della missione Onu risulta ferito ma l'episodio aumenta la tensione internazionale

ROMA. Soldati israeliani hanno sparato contro il quartier generale e altre due basi di Unifil, la Forza di interposizione dell'Onu nel sud del Libano. Due caschi blu di nazionalità indonesiana sono rimasti feriti da un carro armato dell'Idf che ha sparato centrando una torretta di osservazione. Le loro condizioni non sono gravi. Nessuno tra i circa mille soldati italiani della missione delle Nazioni Unite è stato ferito, ha dettoil portavoce di Unifil.

Dopo che un drone ha sorvolato una delle basi, i colpi israeliani hanno preso di mira l'ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani. Nell'attacco sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando di Unifil a Naqura.

Poco dopo la notizia, sono giunte dichiarazioni del ministro della difesa Guido Crosetto: "Questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati. Per tali motivi - ha detto l'esponente del governo Meloni - ho protestato con il mio omologo israeliano e con l'ambasciatore di Israele in Italia. Stamane ho trasmesso una comunicazione formale alle Nazioni Unite per ribadire l'inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell'Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale.

Ieri, in serata, militari regolari dell'Idf avevano neutralizzato alcuni componenti del sistema di video sorveglianza presso la base 1-31, il sistema di illuminazione e un ripetitore radio presso la base 1-32A con il tiro di armi portatili. Stamattina, poi, alcuni colpi di armi portatili hanno colpito l'interno della base 1-31, su cui è seguito il sorvolo di un drone. La situazione è attualmente sotto controllo, il personale è in sicurezza.

La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta per me e per tutto il governo italiano, affinché i paecekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla pace e alla stabilità del Libano e dell'intera regione.

Ho contattato il ministro della difesa Israeliano, Yoav Gallant, per protestare con lui e ricordargli in modo fermo che quanto sta avvenendo nei pressi delle basi italiane di Unifil nel Sud del Libano e, in generale, verso il contingente Unifil a partire dagli spari contro il quartier generale di Unifil è, per me e per il governo italiano, inaccettabile. Anche se ho ricevuto garanzie sulla massima attenzione alla sicurezza del personale militare, ho ribadito che deve essere scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil".

Reagisce, fra gli altri, anche la segretaria Pd Elly Schlein, commentando l'accaduto con i cronisti al Senato: "Il governo italiano riferisca con urgenza sull'accaduto e agisca in tutte le sedi europee e internazionali per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano per accertare le responsabilità di questi attacchi e fermarli per garantire la protezione dei civili e la sicurezza della missione di pace riaffermando la legalità internazionale e il ruolo e la funzione delle istituzioni multilaterali".

Frattanto, il governo francese fa sapere che Parigi e Roma riuniranno i Paesi europei contributori di Unifil dopo che l'esercito israeliano ha sparato contro tre basi della missione Onu in Libano.

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