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Harris-Trump, sfida all'ultimo voto. Sondaggio in Italia: qui vincerebbe la candidata dem

Lunghe file ai seggi, i primi chiuderanno all'una di notte in sei Stati, l'ultimo voto sarà in Alaska alle 7. In Italia si imporrebbe nettamente la candidata dem (57% a 20%), scelta anche da elettori di centrodestra, salvo i leghisti che al 50% voterebbero il miliardario

WASHINGTON. Nonostante la possibilità del voto anticipato, di cui hanno usufruito circa 80 milioni di americani, stamattina ci sono lunghe file ai seggi per scegliere Kamala Harris o Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti.

Dopo gli ultimi colpi senza fair play dei comizi finali, si sono aperte alle 5 ora locale in alcuni seggi della costa Est i primi seggi elettorali che danno il via alla lunga giornata di voto negli Stati Uniti attraverso sei fusi orari. Dall'Atlantico al Pacifico, i cittadini americani sceglieranno chi tra Kamala Harris e Donald Trump andrà alla Casa Bianca con i sondaggi che li danno testa a testa in 7 Stati chiave (Pennsylvania, Nevada, Wisconsin, Georgia, North Carolina, Michigan, Arizona).

È impossibile sapere se ci vorranno ore o giorni di conteggio per decidere tra la vicepresidente democratica che aspira ad essere la prima donna al comando degli Stati Uniti e il 78enne ex presidente repubblicano, che punta a tornate alla White House.

I primi seggi chiuderanno all'una di notte italiana in sei Stati, incluso quello chiave della Georgia (che assegna 16 grandi elettori), oltre a Indiana, Kentucky, South Carolina, Vermont e Virginia.

L'ultimo voto sarà in Alaska, dove le urne chiuderanno alle 7 italiane (ci sono dieci ore di differenza nel fuso orario fra Anchorage e Roma).

E se gli italiani dovessero scegliere fra Trump e Harris? È la domanda che ha fatto Quorum/YouTrend in un sondaggio per Sky TG24, diffuso proprio oggi.

Ne risulta che in Italia vincerebbe nettamente la candidata democratica: la scelgono il 57%, mentre solo il 20% indica il miliardario repubblicano; l'8% dice che non voterebbe, mentre il 15% risponde "non so".

Interessante anche la trasversalità del successo di Kamala Harris fra gli elettori italiani: a preferire Trump sono soltanto i leghisti con il 50% (contro il 35% alla democratica. Gli elettori di Fratelli d'Italia scelgono in prevalenza la Harris 45% a 39%, così come quelli di Forza Italia (60% a 31%), M5S (63% a 22%) e naturalmente delle due forze collocate a sinistra: Pd (91% a 2%) e AVS (91% a 3%).

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La campagna elettorale Usa è stata lunga e serratissima: Harris l'ha conclusa dopo 107 giorni dall'investitura in Pennsylvania, lo stato in bilico considerato decisivo con i suoi 19 grandi elettori mentre Trump ha parlato nel Michigan, dove ha concluso tre delle sue campagne presidenziali.

Massima allerta per la sicurezza con alte recinzioni metalliche e barricate intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e alla residenza della vicepresidente nonché candidata presidenziale democratica Kamala Karris: misure che ricordano quelle prese dopo il famigerato attacco al Congresso del 6 gennaio da parte dei fan di Donald Trump.

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In ballo non c'è solo l'elezione del nuovo presidente ma anche il rinnovo del Congresso (la Camera per intero, il Senato per un terzo), che sarà decisivo per rafforzare o limitare e controllare i poteri del commander in chief.

L'esperto di sondaggi Nate Silver ha pubblicato la sua ultima previsione elettorale con un nuovo favorito per la vittoria, anche se la gara resta testa a testa: Kamala Harris, in base a 80mila simulazioni, ha ora il 50% di possibilità di vincere il collegio elettorale contro il 49,6% di Donald Trump.

La vicepresidente dovrebbe ottenere 271 grandi elettori, il tycoon 267.

Pure FiveThirtyEight ha reso noto la sua previsione finale, dando a Harris il vantaggio più esiguo col 50% di possibilità di vittoria contro il 49% di Trump.

E Allan Lichtman, che ha previsto 9 delle ultime 10 elezioni, ha confermato la sua previsione: vince Harris.

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