Veneto / Il caso

Picchia una donna: braccialetto elettronico a Felice Maniero

Ex boss della Mala del Brenta già condannato per maltrattamenti

L'ex "boss" della mala del Brenta Felice Maniero ha una nuova identità

VENEZIA - Nuovi guai con la giustizia per Felice Maniero. L'ex boss della Mala del Brenta è stato denunciato per aver picchiato con schiaffi e pugni una donna, una familiare, e per questo i giudici, assieme al divieto di avvicinamento alla vittima, gli hanno imposto il braccialetto elettronico.

I fatti risalgono a poco tempo fa: 'Faccia d'Angelo', che con le sue confessioni alla giustizia aveva permesso di smantellare l'ex banda, vive con una nuova identità in un luogo segreto. Nel 2023 l'ex boss, 70 anni, aveva finito di scontare una condanna a 4 anni per maltrattamenti, dopo una denuncia della compagna, M. B.

Nell'agosto scorso l'ex boss della mala del Brenta era tornato alla ribalta delle cronache perché aveva chiesto che gli venga dato un nuovo nome, sostituendolo a quello di Luca Mori con cui oggi è conosciuto, perché teme di essere facilmente individuato dai suoi ex sodali che lo vogliono uccidere.

Un passo "reso necessario - sottolineava il legale di Maniero, Rolando Iorio - dalla necessità di essere facilmente rintracciato, visto che a tutt'oggi è l'obiettivo dei suoi ex, i quali progettavano la sua eliminazione, come si scopre anche dalla recente inchiesta sul Tronchetto".

"Ormai - spiega l'ex boss - il nome di Luca Mori lo conoscono tutti. Tanto varrebbe che tornassi all'originale e cioè a felice Maniero".

La prima richiesta è del 25 aprile del 2023 a cui ha fatto seguito vari solleciti, l'ultimo lo scorso marzo "e da allora attendo - rileva Maniero -, ma nè il prefetto di Venezia, nè il ministro degli Interni si sono sinora degnati di una risposta".

Dopo il suo pentimento e la collaborazione con gli inquirenti che hanno decapitato la Mala del Brenta, Maniero è nel mirino dei suoi ex sodali che in più occasioni hanno minacciato di ucciderlo e ciò emergerebbe anche dalle ultime inchieste della procura lagunare.

"Il profondo rancore nutrito dada parte degli ex affiliati, persone estremamente pericolose che proprio min questi mesi stanno uscendo dal carcere dopo aver espiato una lunga pena detentiva , determinata proprio, - scrive Maniero nella richiesta alla prefettura - si ripete dalle dichiarazioni auto ed etero accusatori dello scrivente, unito al concreto pericolo per la incolumità del sottoscritto, legittima una nuova richiesta di identità".

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