In Italia i figlisono un lusso da tassare

di Renzo Moser

Ricordate il Family Day? C'è stato un momento in cui, all'insegna della famiglia, si decideva di andare in piazza: slogan a ripetizione, proclami, e soprattutto promesse, senza freni. Poi più nulla. Spariti. Eppure, coloro che allora scendevano in piazza adesso sono al governo. Ma la famiglia resta lì, in cima alle priorità di ogni forza politica solo a parole. Nei fatti, ogni politica di sostegno risulta non pervenuta. In particolare, nessuno, né a destra né a sinistra e tanto meno al centro, ha trovato il coraggio di percorrere quella che è probabilmente l'unica strada per sostenere le famiglie italiane e, con esse, lo sviluppo demografico e quindi il futuro di questo disastrato paese: la strada fiscale. Più che le parole, parlano i numeri. Secondo le associazioni di difesa delle famiglie, prendendo come esempio una famiglia media composta da quattro persone, con coniuge e due figli a carico, e un reddito di 25 mila euro all'anno, le tasse ammontano a 1.725 euro. Se quella famiglia fosse tedesca, ne pagherebbe 628, se fosse francese, solo 52! Se saliamo di reddito, fino a 50 mila euro annui, in Italia la stessa famiglia pagherà 13.217 euro, in Germania 7.123, in Francia 2.500. E il paradosso tutto italiano è che un single, con lo stesso reddito di 50 mila euro, paga poco di più della famiglia di quattro persone, cioè 15 mila euro. Insomma, da una parte ci sono paesi che considerano i figli una risorsa, una sfida per il futuro; dall'altra un paese, come il nostro, che sembra considerarli un lusso da tassare. Allons enfants!

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