Le difficoltà del Pd
A Roma i dirigenti litigano, al nord gli elettori sono sempre più insofferenti e a Trento c'è chi lavora contro il leader, Alberto Pacher: tutti i problemi del Partito democratico
Pd, ovvero il Partito dolente. Partito democratico (un anno fa) ma arrivato senza testa. Insomma, un movimento in difficoltà. A Roma lo scontro - ormai ripetitivo quanto insopportabile - tra il segretario Veltroni e i dalemiani. In varie parti d’Italia l’esplosione della «questione morale», ovvero l’uscita allo scoperto di molti intrecci tra politica e malaffare. Nell’area produttiva del Paese, inoltre, è tornato d’attualità il bisogno di rappresentanza «locale», che naturalmente non ha avuto risposta.
Sono solo alcuni dei «mali» del Partito democratico, che dopo la sconfitta alle elezioni nazionali si trova più che mai in mezzo al guado. Oltre ai dissidi interni, il Pd non sa cosa fare con le alleanze: si va avanti con la «vocazione maggioritaria» rincorsa nei mesi scorsi (che non si è rivelata maggioritaria per niente, vista la netta sconfitta con Berlusconi) oppure si torna a costruire rapporti con altri partiti? E con quali? E con Di Pietro come ci si comporta?
Tutti interrogativi sui quali Veltroni non ha offerto risposte. E intanto Berlusconi governa, per niente deluso da questa opposizione così poco efficace.
In Trentino le cose sono diverse. Il Pd alle elezioni del 9 novembre è diventato il primo partito con il 21%, ha ottenuto competenze importanti in giunta e ha incassato l’elezione di Giovanni Kessler alla presidenza del Consiglio provinciale. Tutto questo però non basta. Il partito non ha certo brillato in questo avvio di legislatura per quanto riguarda la coesione e il dualismo tra Pacher e Kessler rischia di essere molto negativo. La richiesta di una commissione che indaghi sulla vicenda del traffico di rifiuti pericolosi nella discarica di Marter, in Valsugana, non ha senso: se ci saranno responsabilità penali sarà l’inchiesta già avviata a stabilirlo, ma se servono interventi amministrativi per migliorare il sistema dei controlli sugli inquinanti in Trentino allora il Pd ha la grande occasione di poter contare sull’assessore competente, vale a dire proprio Alberto Pacher.
Togliere potere e autorevolezza all’ex sindaco rischia di essere un clamoroso autogol: vale per tutti. E alle prossime elezioni comunali il traino di "mister preferenze" non ci sarà.