Mi fa impazzire, mi fa incazzare
Giochetto sotto l’albero.
Mi piace viale Roma a Riva con le luci d’atmosfera sugli alberi di olivo ma non mi piacciono i cassoni che servono ad ospitare le piante.
Mi piace il lago di sera, visto dal lungolago D’Annunzio, con le luci calde davanti all’hotel Sole e la città che riflette la sua immagine sulle acque, mentre tutto intorno è silenzio. C’è qualcosa di magico, sarà perché Riva è bellissima… ed ecco la contraddizione: non mi piacciono le vie di Riva deserte ed i negozi, illuminati ma vuoti per tutta la settimana.
Il sabato prima di cena e la domenica alla stessa ora c’è gente in giro e forse il rito dei regali creerà un po’ di confortante movimento.
Non mi piace che si scrivano cartelli contro qualcuno e siano esposti sui monumenti, la protesta può essere anche legittima ma lasciamo stare piazze ed edifici che non possono difendersi.
Mi piace andare in giro con i miei pensieri, non mi piace essere bloccato da persone o bambini che vogliono vendermi un ombrello o un accendino o chiedono un euro per chissà che cosa.
Non mi piace, questo in generale, sentire chi amministra dare la colpa agli altri di tutto quello che di negativo succede, in città o nel Paese. C’è, perlomeno, una prospettiva di correità, dunque…
Non mi piace girare per Riva e vedere i tabelloni luminosi con la scritta: parcheggio alle Terme 185 posti liberi (numero costante) significa che ci siamo svenati per costruire un mostro per parcheggiare una cinquantina di macchina. O il problema è un altro?
Non mi piace che alla serata dedicata a Giacomo Floriani, domenica sera al Conservatorio, con musiche originali di Gravina e recita di poesie del poeta dialettale rivano, ecc. ci fossero presenti i soliti quattro gatti, più i parenti di musicisti ed artisti… ma in fondo chi è senza peccato scagli la prima pietra e partecipi di più, anche se la domenica sera può essere dura uscire….
Mi piacciono le luminarie di Arco anche se le casette del mercatino, chissà poi perché; mi mettono tristezza, piene di luci e di oggettini simili a quelli che ormai ci riempiono cantina e soffitto; poi non mi piacciono i prezzi anche se quelli che vendono fanno sacrifici e, anche solo per il fatto di star lì al freddo a sopportare tutti, me li rende in fondo piacevoli.
Mi piace poi il fatto che se fai una serata ad Arco, salvo rare eccezioni, i gatti sono quarantaquattro gatti, certe volte moltiplicati per due o per tre. Insomma tanti a prescindere da parentele varie.
Mi piace anche che la domenica senz’auto sia stata proposta dagli amici dei cani, l’associazione benemerita di Arco; a quatto zampe, almeno per un giorno, è meglio che a quattro ruote.
Mi piace poi, saltando di palo in frasca (o fresca) che in Val di Ledro i sei comuni abbiano abbattuto, metaforicamente, i sei campanili e abbiano deciso di fare un Comune unico… penso solo al fatto che da sei consigli comunali si passerà ad uno solo, e il risparmio di politici e gettoni vari oggi, con i tempi che non corrono, è già una piccola gioia…
… mi piace, non mi piace. Per ora basta.
Vi prevengo… ecchissene frega? Direte.
Ebbene, mi piace anche quello.