Via le notizie di cronaca nera dai tg. Al poetico ministro Bondi non piacciono

di Fabrizio Franchi

Partiamo dal buon ministro Sandro Bondi. Con quella sua faccia pacioccona, con quelle sue poesie, l'animo gentile e un senso di spensieratezza che uno se l'immagine mentre insegue farfalle declamando versi. Ora, il placido ministro, turbato dal figlioletto a sua volta turbato dalle immagini della cronaca nera nei tg, ha praticamente emesso una sorta di editto con cui chiede all'informazione di essere meno cruda.

Partiamo da qui, appunto, senza nasconderci dietro un dito e dire subito una premessa: è vero, spesso il giornalismo è morboso, crudo e cattivo, senza sensibilità. Offende e vorremmo non vedere mai certi telecronisti che chiedono insistemente a un genitore che ha appena perso il figlio “come si sente?”, con il microfono puntato come una pistola.

Ma andiamo avanti. Ci sono curiose contraddizioni da spellare come una cipolla e che fanno pensare. Da un sondaggio Demos, fatto con l'Osservatorio di Pavia per la Fondazione Unipolis, pubblicato a novembre e svolto su un campione di oltre 2 mila cittadini, emerge che gli italiani si sentono più sicuri rispetto a un anno fa, quando c'era il governo Prodi. Secondo lo studio, l'informazione, soprattutto quella televisiva, ha avuto un ruolo decisivo sia nel far crescere le insicurezze dei cittadini, sia nello spostarle sulle nuove paure: la crisi economica e i grandi temi globali come le sofisticazioni alimentari, gli attentati terroristici e le guerre. Così emerge che la grande paura che è stata in cima ai pensieri degli italiani negli ultimi due anni sembra dunque passata, anche se le percentuali di chi chiede sicurezza restano ancora molto alte: se nel 2007 era l'88% degli intervistati a ritenere che vi fosse in Italia un aumento della criminalità, nel 2008 sono l'82%. E ancora otto italiani su dieci chiedono una maggiore presenza delle forze di polizia. Il timore più diffuso resta quello di trovarsi dei rapinatori o dei ladri in casa. E scende, nella percezione degli italiani, il legame tra immigrazione e criminalità. Ben il 71% degli intervistati pensa sia fondamentale per la sicurezza il fatto che le persone si conoscano e si frequentino maggiormente.
C'è il punto fondamentale dei media, il loro ruolo non è stato neutro. "C'è stata una vera e propria impennata delle notizie – dice lo studio - relative ad atti criminali verificatisi nel periodo settembre-dicembre 2007. Un trend continuato anche nel primo semestre del 2008 quando nella realtà si registra un sia pur lieve calo dei reati, mentre nella seconda metà dell'anno si è assistito ad una notevole riduzione del numero delle notizie riguardanti fenomeni criminosi". Ciò ha fatto sì che gli italiani seguissero più le tv che la realtà. "Al diminuire dei reati e al contemporaneo crescere delle notizie sulla criminalità - si sottolinea - la percezione dell'opinione pubblica ha seguito il dato mediatico e non quello reale. Quando poi le notizie sulla criminalità diminuiscono e i reati diminuiscono, anche la percezione cala".
Poi, sorpresa... Vince il centrodestra e nei tg Mediaset si abbassa la percentuale di notizie di cronaca nera. Ora arriva Bondi. Al ministro piacerebbe fare quello che faceva il Minculpop durante il Ventennio, quando il ministero mandava le famose “veline” ai giornali, con l'elenco delle cose da pubblicare e regolamente i fatti di cronaca nera più cruenti venivano vietati. E' un caso quasi da manuale. Ma il mondo è cambiato e anche se possono infastidire certe notizie, non possono essere censurate. La realtà è questa e il giornalisti non possono certo edulcorarla per non ferite il cuoricino di Bondi junior.
Questa è una battuta cattiva, ma è chiaro che Bondi ha fondamentalmente il desiderio di tutti i governanti: dimostrare che le cose non vanno malissimo, che la gente sta bene e si può andare avanti così, senza turbamenti.
E la cosa dimostra, in fin dei conti, soprattutto il potere di suggestione dei media nel farci percepire una realtà che non esiste. Faccio un solo esempio: gli albanesi. Alcuni anni fa sembravano un emergenza assoluta, oggi nessuno ne parla più e anzi, da alcune ricerche sembra che siano tra gli immigrati che meglio si sono integrati nel nostro Paese. Il nostro strano, bellissimo Paese, dove ci sono reati, come in ogni altro del mondo, ma non bisogna dirlo nei tg, perché al ministro viene meno l'ispirazione per un altra bella poesia.

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