Garantismo per i ricchi e i politici, giustizialismo per i poveracci

di Fabrizio Franchi

 In Italia abbiamo inventato il garantismo per i ricchi e famosi e il "giustizialismo" per i poveracci. Abbiamo passato quindici anni, dal 1994 a oggi, a riempire pagine di giornali, talk show e telegionrali, di parole come garantismo, diritto alla difesa, presunzione di innocenza. Quindici anni di ribaltamenti di processi, con Silvio Berlusconi che ha imposto nel dibattito politico il problema della giustizia e del giusto processo. Ricordate? Quante parole sulla "giustizia giusta"...

Tutto dimenticato, tutto cancellato, in nome di quella che Moni Ovadia ha felicemente definito l'ideologia sicuritaria. Il garantismo è scomparso in pochi mesi. Adesso l'onda da cavalcare è quella della sicurezza, confortata dai sondaggi e poco importano i diritti della difesa, il garantismo, il fatto che uno è innocente fino a prova contraria.

Quello che sta succedendo in questi giorni con le vicende degli stupri di Roma è emblematico. Il questore e la procura di Roma sono incappati in notevoli problemi e sono stati smentiti da prove che loro stessi hanno presentato nei confronti dei due giovani romeni accusati di stupro. Ma quello che qui interessa non è segnalare le incongruenze di quell'indagine, ma la campagna di molti mass media, interessati a mettere in evidenza solo le caratteristiche etniche degli stupratori, anche per sostenere meglio le misure di sicurezza, che peraltro sono state propagandate come panacea di tutti i mali e si riveleranno fallaci. Tanto più le ronde che già stanno dando problemi, ma soprattutto vengono usate per coprire altri problemi. Nel triennio 2009-2011 il governo ha deciso di tagliare un miliardo di euro alle forze dell'ordine, che sono sotto organico di almeno 25 mila unità.

E nel frattempo possiamo dire addio alla stagione garantista, quella in cui ogni politico sorpreso da un avviso di garanzia strillava puntando il dito contro la magistratura e rivendicando la presunzione di innocenza, per non parlare di chi ha usato il tema per difendersi non nei processi, ma dai processi.

Nel nome della rabbia popolare si esprimono concetti che dovrebbero fare rabbrividire i garantisti della prima ora. Basterebbe rivedere il faccino tirato con la boccuccia rotonda di Mara Carfagna che esorta i giudici a essere meno perdonisti. Ma nei confronti di chi? Dei poveracci. Quando illustri e ricchi personaggi politici sono stati condannati e poi affidati ai servizi sociali – Previti su tutti – non abbiamo sentito Mara Carfagna insultare i giudici perdonisti. Così, mentre si fanno strame dei diritti di accusati, troppo inferiori nella scala sociale perché qualcuno si preoccupi di loro, nessun garantista si fa sentire. L'Ordine degli avvocati tace. E avanzano anche altre leggi che limiteranno il diritto di cronaca, come quella sulle intercettazioni che si ripromette di mettere in galera i giornalisti. Ma i giornalisti “veri”, come Giacomo Santini, che da senatore potrebbe fermare quella legge contraria alla libertà di stampa, tacciono.

Ma sì, meglio essere giustizialisti, alla faccia del buon Beccaria: già che ci siamo evitiamo anche i processi e affidiamo tutto ai sondaggi, così facciamo prima.

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