Crescono i media per il "privato" e torna la carta

di Fabrizio Franchi

Sarà il segno dei tempi, chissà. Gli italiani hanno decretato che nel campo dei nuovi media digitali e in particolare nella fotografia, la crisi non c'è. E' esplosa la voglia di "privato" nell'utilizzo dei nuovi media.
Lo dimostrano i dati usciti da "Photoshow", una rassegna sulla fotografia che si conclude oggi a Milano e che gioca nel titolo sul famoso "photoshop", strumento che tutti coloro che trattano le fotografie sul computer conoscono.
I dati sono impressionanti. Nel 2008, in linea con l'anno precedente, sono state vendute 3 milioni di macchinette digitali e 190 mila reflex, queste ultime in crescita del 16,4% rispetto al 2007. "Un settore vitale - hanno spiegato gli organizzatori di "Photoshow" - che regge bene i primi effetti della crisi economica, a differenza degli altri prodotti di elettronica di consumo". Ciò che mi ha impressionato però è un altro dato. Dopo anni di foto salvate nei computer, negli hard disk esterni, nei cd rom o nelle chiavette, tornano di moda le foto stampate. Quelle che tutti abbiamo negli album di famiglia, o accumulate a pacchi nelle scatole della nonna. Nel 2008 infatti  i laboratori hanno venduto 10 milioni di pellicole fotografiche, hanno utilizzato 22,5 milioni di metri quadrati di carta fotografica, e sono stati venduti 55 milioni di carta inkjet, quei fogli che si usano per la stampa domestica con le piccole stampanti.
E' evidente quindi che c'è una vera e propria esplosione della passione per la fotografia, agevolata dai nuovi strumenti tecnologici, che permette a tutti di fissare gli istanti della nostra vita e non solo, ma soprattutto c'è voglia di fissare su carta quei momenti, perché evidentemente si ritiene che la carta in qualche modo restituisce più valore alle emozioni della nostra vita.
In fin dei conti è quello che succede anche ai giornali e a internet. La rete è uno strumento velocissimo, indispensabile, importante per conoscere in tempo reale gli avvenimenti, i fatti della vita, ma per fissarli e dare loro un valore contano ancora i giornali. La carta stampata è in crisi, le vendite dei grandi giornali calano, ma paradossalmente è cresciuta in Italia la quota di cittadini che i giornali li legge: al bar, in biblioteca, a casa dell'amico. A fronte di una flessione delle vendite che ha portato nettamente sotto i sei milioni le copie vendute dei giornali, i lettori giornalieri hanno superato i 23 milioni. Insomma, la carta rende un valore maggiore alla nostra vita e alle nostre emozioni.

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